Haggard
29/09/11 - Live Club, Trezzo D'Adda


Articolo a cura di Davide Panzeri
29 settembre, al Live Club di Trezzo d’Adda si esibirà un gruppo molto stimato nel genere, ma parliamo immediatamente dell’evento che questa sera ci terrà compagnia: gli Haggard tornano in Italia in formazione largamente rimaneggiata (le presenze sul palco arrivano a nove) e senza supportare alcuna nuova uscita (l’ultimo “Tales Of Ithiria” risale al 2008). Già, avete letto bene, nove membri anziché i consueti sedici musicisti. Ora, l’unica cosa che sappiamo è che la bionda soprano Susanne non è della serata per problemi legati alla sua voce, e per evitare peggioramenti o complicazioni ha preferito saltare il turno. Al suo posto troveremo un baldo giovine, sbarbato e un po’ emozionato per la verità, che sicuramete ha compiuto un buon lavoro ma che ovviamente non può rimpiazzare e sostituire la splendida ugola d’oro di Susanne.
E’ un concerto diverso dal solito, nessuna band suonerà prima del combo tedesco, solo musica metal riprodotta dalle casse e un telo a coprire il palco. Il pubblico si attesta sulle 400-500 presenze, poche a dire il vero; il Live Club è abituato ad eventi quasi sempre sold out ultimamente.

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Alle 21.30 si alza il sipario, on stage fanno capolino Asis, Claudio, Giacomo e tutti gli altri componenti (un contrabbasso, un violino, la tastiera ed un flauto saranno gli unici strumenti oltre a quelli canonici, ben poco rispetto a quello che ci hanno abituato gli Haggard) in un silenzio surreale. Asis saluta tenuemente e ci annuncia che dovrà effettuare un piccolo sound check assieme a tutti gli altri strumenti presenti. Nel silenzio tombale calato sul Live sentiamo il contrabbasso regolare le corde, Claudio sistemarsi l’accordatura della chitarra, sentiamo note di tastiera intervallate dal soave suono del flauto. Una volta sistemati tutti gli strumenti Asis si porta alla chitarra acustica e annuncia l’inizio del concerto. La scaletta della serata è ovviamente libera e spensierata, la band attinge a piene mani da tutti gli album della propria carriera, partendo dall’accalmatissimo “Eppur Si Muove” e passando per il meno fortunato “Tales Of Ithiria”. Canzoni quali “Eppur si Muove”, “Per Aspera Ad Astra”, “Herr Mannelig”, “The Final Victory”, “In A Fullmoon Procession” e la conclusiva “Awaking the Centuries” sono ovviamente tra i punti forte della band ed ottengono immediato successo. Il pubblico canta e si fa sentire (soprattutto sui brani cantati nel nostro idioma) e partecipa un po’ più calorosamente rispetto allìapertura.

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Anche la band inizia a scaldarsi e ad attivarsi maggiormente sul palco e non solo. Sì, perché Asis, Claudio e Giacomo pensano bene di alternarsi scendendo dal palco per salutare il pubblico durante il concerto, girando qua e là per il Live Club, facendo foto a destra e a manca e sorprendendo non poco i presenti. Davvero un'ottima trovata. Musicalmente i musicisti fanno il loro dovere, e sentire amalgamarsi cosi bene strumenti antichi e moderni è sempre un piacere per i nostri padiglioni auricolari. Tirando le somme dello spettacolo mi risulta facile, ed in maniera del tutto amareggiata, bocciare lo show.

La prestazione è appena sufficiente, l’alchimia che dovrebbe crearsi durante un concerto qui non si è formata, lasciando spazio a un gelida nebbia di indifferenza e distanza. Anche il gruppo è sembrato riflettere questa condizione, e deficitando della formazione completa e di alcuni dei membri più rappresentativi, ha subito un calo prestazionale che mai mi sarei aspettato. Non travisate le mie parole: se non avevate mai visto gli Haggard, questo show vi sarà sicuramente piaciuto, per chi invece, si è visto il gruppo più e più volte (ed io rientro in questa categoria), la data di oggi non è proprio da considerare tra le meglio riuscite.



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