Live Report a cura di Marcus J. West
Questa sera, il Dingwalls di Camden diventa la Terra della Guerra Senza Fine (The Land Of Endless War): il pubblico che riempie il tempestoso locale è pronto a combattere, per battersi con una delle band death metal tra le più pericolose in circolazione. L'atmosfera è piena di furia, più che di violenza, generando nientemeno che veemenza. Dopo uno scialbo tentativo da parte degli Haarp Machine di preparare il campo di battaglia (malgrado un pubblico vivace, sono in qualche modo meno famosi dell'attesa band dopo di loro), finalmente gli Aborted, di ritorno da un massiccio tour in Sudamerica, prendono il controllo e trasudano minaccia sin dai primi passi sul palco. Il loro ultimo album, "Global Flatline", è il settimo per il quintetto belga, uscito lo scorso 20 Gennaio, ed i fan semplicemente smaniano per poterci fare headbang. Il frontman, Sven "Svencho" de Caluwé conduce il suo esercito verso una vittoria certa, eseguendo versioni contaminate e pesantissime di "Global Flatline" e "Dead Wreckoning", superbamente dark e minacciose. I chitarristi Eran Segal e Mike Wilson fanno un eccellente lavoro con i loro riff che sanno di polvere da sparo, inchiodando fermamente gli spettatori. Anche il basso e la batteria sono stupefacenti, grazie a J.B Van Der Wal e Ken Bedene ed alla loro ira inarrestabile. Una delle band che in sede live rimane tra le migliori in circolazione, gli Aborted hanno letteralmente massacrato tutti: è bene sapere che calcheranno il palco dell'HellFest 2012 a Clisson, Francia, che si svolgerà tra il 15 ed il 17 Giugno. Per informazioni circa i biglietti e il viaggio verso questo evento metal da non perdere, visitate www.hellfest.fr.
Wacław "Vogg" Kiełtyka sarà sempre ringraziato per aver avuto la forza di continuare il viaggio con i Decapitated, malgrado la terribile tragedia che ha colpito questa giovane band non troppo tempo fa, con un incidente d'auto mortale, che è costato la vita al fratello più giovane di Vogg e il fantastico batterista Witold "Vitek" Kiełtyka, mentre è rimasto ferito gravemente Adrian "Covan" Kowanek, il cantante dei Decapitated al momento della tragedia. Inizia il loro set, con Vogg e soci avvolti da un fumo denso, un modo sicuro per vincere il contingente death metal londinese. Il loro ostentato richiamo a creare un pit dà vita al caos totale, strati di note feroci alimentano il pubblico, troppo estasiato per prendere in considerazione la parola "controllo". "The Knife", tratto dall'ultimo album dei Decapitated "Carnival Is Forever" fa partire in quarta il loro set, la band è infuocata. Le violente versioni di "Homo Sum" e di "Winds Of Creation" sono fieri assalti, con Vogg che si rende autore dei riff tra i più taglienti e tecnici, e di assoli spietati mai visti prima. Il cantante Rafal Pitrowski possiede linee vocali piene di odio, sono ruvide e aggressive, raggiungendo l'apice nella folle e brutale "Spheres Of Madness". I Decapitated lasciano il pubblico desideroso di sentire ancora qualcosa da parte loro: non c'è dubbio, stasera, circa le loro abilità di continuare a vivere con questo tipo di performance solida, dai ritmi massacranti, dettati dalla loro immensa potenza. Ne abbiamo bisogno e ne vogliamo di più.