Attualità
Joy Division: la casa di Ian Curtis diventerà un museo


pubblicato in data 06/10/15 da Paola Marzorati

Il 18 maggio 1980 Ian Curtis si è tolto la vita nella sua casa al 77 di Barton Street a Macclesfield, contea di Cheshire, impiccandosi in cucina.


A febbraio di quest'anno la casa è stata messa in vendita. Il sito di un'agenzia immobiliare la descrive come un cottage con doppio ingresso "caratteristico", con due camere da letto, due sale ricevimento, un'ampia cucina e un giardino condiviso.  Subito è scattato il tentativo dei fan di raccogliere i fondi necessari per acquistarla al prezzo di 115,000 sterline; ma a maggio è  stato Hadar Goldman, musicista, businessman e soprattutto fan  - dopo aver messo sul piatto 190.000 sterline-  a fare sua l'abitazione che il fondatore dei Joy Division aveva condiviso con la moglie Deborah. Ora Goldman ha ufficialmente annunciato di aver iniziato i lavori per trasformare la casa in un museo dei Joy Division e in un hub che possa aiutare giovani musicisti.

 

"Nonostante abbia pagato quasi il doppio del prezzo di partenza, mi sono sentito in dovere di partecipare, soprattutto dopo aver visto che altri fan non erano riusciti a raccogliere i soldi necessari per comprare la casa di uno degli eroi musicali della mia giovinezza," ha spiegato Goldman al Guardian. "Molti pagherebbero per avere un dipinto di Rembrant; per me i Joy Division sono i Rembrant della musica contemporanea."

 

In passato gli ex membri dei Joy Division hanno avuto pareri discordanti riguardo la possibilità di creare un museo nella casa di Ian Curtis. Bernard Sumner, in particolare, temeva che quella casa potesse diventare un "monumento al suicidio". Ma Goldman è di tutt'altra opinione, ed è intenzionato ad aprire anche la cucina : "Certo [che l'aprirei]. Si crea domanda se si proibisce qualcosa."