L'ex bassista e vocalist dei Pink Floyd ha affermato che Gilmour avrebbe voluto nascondere la reale portata del suo contributo ai testi con l'intenzione, secondo lo stesso Waters, di ottenere più meriti di quanto in realtà gli fossero dovuti. Waters ha affermato, attraverso il suo sito web, che Gilmour "non contesta la veridicità" del libretto, che indica come centrale nel concepimento del progetto Waters stesso, ma "avrebbe comunque voluto rendere segreta la cosa".

Gilmour aveva posto il veto alla pubblicazione dell'album a meno che non fosse stato rimosso il libretto. Waters ha poi proseguito: "Questa è solo una piccola parte di una lunga battaglia di Gilmour e Samson (Polly, la moglie di Gilmour) per far ottenere a David un riconoscimento di tutto il lavoro da lui svolto con i Pink Floyd maggiore di quanto in realtà gli sia dovuto. Lui è ovviamente uno straordinario chitarrista e cantante, ma per 35 anni ha detto un sacco di cazzate su chi ha fatto cosa nella band quando io ne facevo ancora parte". Nel suo post, Waters ha inoltre dichiarato di aver lavorato sulle sue memorie durante il periodo della pandemia, e che nel suo prossimo libro rivelerà altri episodi di questa disputa. In un'occasione riportata alla luce da Ultimate Classic Rock, Waters menzionò un'intervista in cui Gilmour parlò di come l'effetto dell'apertura del registratore di cassa in "Money" del 1973 fu curato insieme, ma, a detta di Roger, lui non era in realtà nemmeno nella stanza quando l'effetto fu creato. "La storia dell'accaduto è nelle mie memorie", ha scritto Waters.

Nel frattempo, Gilmour ha chiuso di recente alla possibilità di un'altra reunion dei Pink Floyd. "Abbiamo fatto il nostro tempo. Voglio che Roger riesca a fare qualunque cosa lui desideri, ma non ho nessuna intenzione di ritornare indietro. Voglio potermi sentire libero di fare ciò che voglio".

Articolo a cura di Francesco Basso