Allan Glass
Guzznag

2012, The Toilet Smokers Club Records
Psychedelic Rock/Elettronica

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 29/05/12

Quasi tutte le coppie musicali portano con sè una componente di mistero e creatività. Gli Allan Glass non fanno eccezione: parliamo di una coppia di giovanissimi nati negli anni ’80 e influenzati da tutto ciò che è elettronico e sperimentale.

Gli Allan Glass, all’anagrafe Carlo Matti e Jacopo Viale, con "Guzznag" danno vita a cinque brani che si collocano fra rock psichedelico e trance music e che non presentano soluzioni di continuità. Interamente composto, arrangiato, prodotto dai due musicisti, la seconda uscita del combo piemontese si caratterizza in buona parte per l’uso “analogico” dei mezzi digitali, nonchè dell’utilizzo di macchine e microfoni “vintage”. Insomma, un linguaggio moderno con strumenti di un tempo, si potrebbe dire, ma quello che apparentemente dovrebbe essere un punto di forza finisce ahimè per ritorcersi sul gruppo come un boomerang: le melodie distorte, le sonorità acide e psichedeliche, i testi criptici che si fondono in magma indistinto di suoni provenienti da chissà dove, acquisterebbero tutto un altro valore con una strumentazione e una produzione meno artigianali. Il sound talmente stratificato rende a un certo punto le lyrics quasi indistinguibili, un effetto forse voluto ma che va a discapito della fruibilità, rendendo il lavoro piuttosto inorganico e dispersivo.

La sensazione del “tutto fatto in casa” finisce soprattutto per penalizzare un progetto che ha sicuramente talento da vendere ma che deve fare i conti con una certa, troppa urgenza di raccontare pensieri e parole che richiederebbero di essere filtrati o decantati in maniera migliore, alla maniera di un buon vino. Lasciamo dunque passare il tempo necessario, giusto per concludere la bizzarra parafrasi “enologica”, affinchè i due ragazzi possano prendere dimestichezza con gli strumenti più adatti a valorizzare il loro talento solo parzialmente espresso con “Guzznag”.





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