NEOSIS
NEOSIS

2012, SAOL/Zebralution
Alternative Metal

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 06/06/12

NEOSIS, ovvero New Evolution Of Society Influenced By Scientism. Un nome altisonante per una giovane band svizzera alla prima prova su strada. Con l'album eponimo, i quattro giovani musicisti si mettono in gioco, ce la mettono tutta, gettano carta dopo carta sul tavolo verde dell'infinita partita a poker col successo e, ahinoi, portano a casa ben poco. È indubbio, anche ad un ascolto marginale di “NEOSIS”, che la band ha delle buone carte in mano. Non una scala reale - per tornare brevemente alla metafora del poker - ma nemmeno una misera coppia. È più che palese che i ragazzi sappiano come tirar fuori le proprie abilità di musicisti, così come è indubbia la perizia tecnica; manca tuttavia la capacità di mettere queste armi al servizio della musica come concetto superiore, come entità. Per quanto un musicista sia in grado di suonare il proprio strumento in maniera veloce e precisa, se l'esecuzione porta ad una mera sequenza di note lanciate a velocità smodata, senza un legame tra i vari strumenti e senza un'apparente coerenza di sound all'interno dello stesso brano (“Chronic Absolutism”, al limite della cacofonia, soffre particolarmente di questo difetto per via di una chitarra filtrata attraverso innumerevoli effetti, dal sound al limite dell'8-bit, che poco si lega con i restanti strumenti), allora l'effetto finale sarà sempre e comunque negativo, per un motivo o per un altro.

Le influenze maggiori dei Nostri si radicano in Meshuggah e Strapping Young Lad, evidenti sia nella produzione che nel tipo di proposta sonora e testuale presente in questo debut, ma manca quasi totalmente la capacità di concretizzare queste influenze e renderle proprie. Di fatto, il full-length suona come una copia carbone sbiadita dei mostri sacri di cui sopra, nettamente non all'altezza della situazione. Aggiungete al platter una pochezza di idee devastante, e otterrete un'idea di quello che uscirà dagli amplificatori dello stereo: della serie, tantissimo fumo e poco e poco arrosto nella pirofila, oltre ad un persistente cattivo odore in cucina.

Certo, qualche idea buona appare qua e là, ad esempio “The New Paradigm” è una traccia più che sufficiente, con una buona alternanza tra la voce scream e quella pulita, che pur soffrendo un tantino sulle tonalità più alte è espressiva e di carattere. Ciò non toglie che, purtroppo, quel che all'inizio poteva sembrare una scommessa quasi vinta in partenza non sia altro che l'ennesimo tentativo di copiare altre band a limite dell'impossibile. Tentativo per altro fallito.





01. Everlasting Mind Collapse
02. Unwilling Fate
03. Worship Mindset
04. The Deconstruction Of Reality
05. Neo-Euhemerism
06. Supremacy Design
07. Fragmentary Alteration
08. Chronic Absolutism
09. The New Paradigm
10. Cerebral Helix

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