Dying Fetus
Reign Supreme

2012, Relapse Records
Death Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 12/06/12

Bello, sempre bello, fortissimamente bello. No, Vittorio Alfieri non c’entra niente, in queste righe vogliamo ribadire per l’ennesima volta la supremazia di una band storica che non tradisce mai e poi mai, i Dying Fetus. Distruttori sonori ipertecnici e brutali, che con l’arrivo del settimo sigillo “Reign Supreme” mettono ancora in riga tutti.

E per tutti intendiamo proprio tutti, dal pivellino agguerrito appena arrivato sul mercato, a colleghi di ben altro lignaggio, generalmente più blasonati e famosi dei ragazzi del Maryland. Sì perchè dei Dying Fetus ci si “dimentica” in fretta, schivi tra un disco e l’altro, senza rilasciare mai grosse dichiarazioni, senza partecipare a tour roboanti, eppure ogni volta che si presentano con un nuovo lavoro, ricordano all’audience metal di cosa sono capaci. Uno stile che anche a questo giro rimane immutato, un sound che è indissolubilmente Dying Fetus, brevettato e a prova di imitazione: brutal/groove/hardcore, miscelati in misura sempre diversa ma senza squilibrare il risultato finale.

Finalmente con una line-up riconfermata dopo il buonissimo “Descend into Depravity”, i nostri sparano dal cilindro un lotto di brani assassini e perfetti, micidiali, coinvolgenti, iperviolenti e ipertecnici, con i consueti (doppi) assalti vocali e la proverbiale padronanza del songwriting, diverse spanne sopra alla stragrande maggioranza dei colleghi, in cui la forma canzone è solo una lontana parvenza, lasciando che il tutto fluisca in modo continuo, senza dover rincorrere a ritornelli o forzature particolari. Segnalare qualche brano in particolare? Non avrebbe senso, “Reign Supreme” va assunto a massicce dosi dall’inizio alla fine, senza il timore di annoiarsi da tanta varietà e violenza. Se siete ancora scettici, provate ad ascoltare “From Womb to Waste” e, se siete ascoltatori di un certo tipo, un sorriso vi si stamperà in viso.

Un album assolutamente ingombrante nel panorama estremo attuale, tra vecchie leve che arrancano o impazziscono letteralmente dietro velleità industrial (troppo facile indovinare) e nuove band non all’altezza sempre più pompate dalle case discografiche, i Dying Fetus se ne fottono di tutto e di tutti e ci regalano l’ennesima perla. Buy or die.



01.Invert the Idols

02.Subjected to a Beating

03.Second Skin

04.From Womb to Waste

05.Dissidence

06.In the Trenches

07.Devout Atrocity

08. Revisionist Past

09.The Blood of Power

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