Ilaria Graziano e Francesco Forni
From Bedlam To Lename

2012, Autoproduzione
Indie/Folk

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 18/06/12

Per chi scrive, il nome di Ilaria Graziano causa ben più di un sussulto, visto che la cantante romana fu scelta, eoni fa, dalla geniale compositrice di colonne sonore di anime giapponesi Yoko Kanno per essere vocalist di numerose canzoni della serie animata “Ghost In The Shell”, sia la serie “Stand Alone Complex” (con “Velveteen”) che nella successiva “2nd GIG” (con “I Do” ed “I Can’t Be Cool”). Già allora, la Nostra non si distingueva tanto per una qualità tecnica stratosferica (con Shanti Snider ed Origa negli stessi dischi, la lotta era certamente impari…), quanto per una freschezza colorata briosa e vivace, la stessa che ritroviamo oggi, in compagnia del chitarrista e cantante Francesco Forni, su questo “From Bedlam To Lename”.

Cominciamo col dire che siamo in territori musicali lontanissimi dall’elettronica cui la Graziano ha prestato voce in terra nipponica, visto che il duo è impegnato in un folk acustico e minimale. Avete presente, no? La stessa essenzialità intima che ha colto recentemente un certo Eddie Vedder ed il suo ukulele. Ecco, anche qui il buon Forni usa lo strumento hawaiano, ma lo abbina ad una chitarra piuttosto viscerale che si traduce in brani - sia di composizione propria che brani della tradizione – che tradiscono una visceralità mediterranea e sanguigna, una forte carica passionale che dona corpo ai brani.

Il risultato è un disco godibile, perfetto per musicare opere cinematografiche di Ozpetek e Almodovar, in cui l’espressività vocale e strumentale degli artisti coinvolti riesce a tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore, costituendo il quid in grado di rendere il disco autenticamente coinvolgente in quanto, spesso, opere di questo tipo finiscono per essere stancamente monocordi. Non è il caso, fortunatamente, di questo duo, il quale tra canzoni dall’indomito spirito country (“Rosapina”), intesi tramonti spagnoli (“Cancion Mixteca”) e la concupiscenza tra folk mediterraneo e musica pop (“Love Sails”), si presenta con un lindo biglietto da visita che lascia intravedere cose assai interessanti per il futuro.

Adesso scusate, ma mi è tornata un’incredibile voglia di tornare a seguire le avventure della cyber-poliziotta Motoko Kusanagi…




01. Mad Tom Of Bedlam
02. Love Sails
03. Cancion Mixteca
04. La Strada
05. Rosapina
06. Rosso Che Manca Di Sera
07. On Y Va
08. Crying
09. Be My Husband
10. Volver Volver
11. Lename’s Blues

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