A due anni dal buon “Stampede” ritornano gli Hellyeah dell’indimenticabile batterista dei Pantera (e Damageplan) Vinnie Paul, con la consueta carica di groove metal e influenze southern.
Nonostante un inasprimento dei suoni, una maggiore pesantezza e un alone più cupo e meno spensierato, in questo terzo inciso, intitolato “Band of Brothers”, la ricetta dei nostri non è cambiata minimamente, offrendo musica di impatto, fatta da chitarroni groovy e ribassati, in cui l’ombra dei Pantera è praticamente onnipresente lungo tutta la durata del disco.
Un disco che punta tutto sull’immediatezza d’ascolto, non potendo offire altre chiavi di lettura, giocando su uno stile ormai oltremodo abusato e decisamente prevedibile, in cui la professionalità (indiscutibile) della line-up, composta da due membri Mudvayne (cantante e chitarra), Nothingface (chitarra) e Damageplan (basso), non riesce a destare la necessaria attrattiva per più di una manciata di tracce.
“Band of Brothers” è il tipico lavoro che sguazza nel campo della sufficienza, senza infamia e senza lode, sostanzialmente senza alcuna necessità, che probabilmente toglierà spazio ad altri prodotti più meritevoli ma dai nomi meno ingombranti.
Hellyeah
Band of Brothers
2012, Eleven Seven
Groove Metal
01.War In Me
02.Band of Brothers
03.Rage/Burn
04.Drink Drank Drunk
05.Bigger God
06.Between You and Nowhere
07.Call It Like I See It
08.Why Does It Always
09.WM Free
10.Dig Myself A Hole
11.What It Takes To Be Me
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