Wallis Bird
Wallis Bird

2012, Bird Records
Folk/Pop

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 20/07/12

Wallis Bird non è una novellina, anzi, è giunta al suo fatidico terzo album, intitolato molto semplicemente "Wallis Bird". Chi ha un minimo d'esperienza nel mondo della musica, sa bene come il terzo album costituisca la tipica sfida "do or die", dove occorre dimostrare di essere cresciuti e di saper proporre qualcosa di nuovo, di innovativo, per fare l'agognato balzo in avanti nella propria carriera.


La cantautrice irlandese ha deciso di registrare il terzo album facendo la spola tra Irlanda, Inghilterra e Germania, raccogliendo e registrando non solo i suoni degli strumenti che l'accompagnano da sempre, ma anche accumulando rumori provenienti dalla vita cittadina, dai giardini, dalle strade. La Nostra considera importante il rumore, in quanto parte del mondo e anche della musica stessa - d'altronde, alcuni compositori contemporanei e più eclettici hanno fatto del rumore il fulcro delle loro sperimentazioni - tanto da metterlo come base in alcuni suoi brani, ma soprattutto, ha pensato bene di dedicargli una ghost track al termine di "Polarized".


Detto questo, "Wallis Bird" è un lavoro decisamente consistente, e si percepisce chiaramente lo sforzo dell'artista irlandese di spingere i propri limiti creativi più in là, rispetto a "Spoons" e "New Boots", arrivando ad avere un buon bilanciamento tra energia, strutture e ritmi più nevrotici, e melodia e dolcezza, non solo nell'equilibrio complessivo del full-length, ma anche nella struttura stessa dell'album. E' molto positivo che Wallis sia riuscita ad essere sia accattivante, come nel singolo "Encore", o come nell'energico "I Am So Tired Of That Line", sia più profonda ed introspettiva, come in "Ghost Of Memories" - che in qualche modo vi richiamerà il modo toccante di cantare di Tori Amos, un'artista che l'irlandese ama molto - o "In Dictum", vera e propria ballata folk dalla fortissima carica emotiva.


"Feathered Pocket" e "Polarized" chiudono l'album su note più serene e soavi, ma non per questo prive di espressività o di mordente. Le muse e le influenze di Wallis - tra cui la già citata Tori Amos, Ani DiFranco, ma pure Sinéad O'Connor o Fiona Apple - sono alla giusta distanza e non si sovrappongono all'identità artistica della cantautrice, che in questo terzo inciso si dimostra decisamente matura e più consapevole delle proprie capacità e dei propri mezzi.





01. Dress My Skin And Become What I'm Supposed To
02. I Am So Tired Of That Line
03. Encore
04. Take Me Home
05. In Dictum
06. Ghosts Of Memories
07. Heartbeating City
08. Who's Listening Now?
09. But I'm Still Here, I'm Still Here
10. Feathered Pocket
11. Polarised

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