Artificial Wish
Subconscious

2012, Buil2Kill Records
Metalcore

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 26/07/12

Le uscite stupefacenti, anche all'interno di un genere come il metalcore, saturo di band che spuntano anno dopo anno e vanno a creare un marasma di nuove uscite, non sono poi così rare. Di recente è capitato di imbattersi in svariati album ed EP decisamente soddisfacenti che hanno fatto pensare ad una sorta di “rivoluzione” del -core, quasi come se il genere si stesse trasformando in qualcosa di meno statico e legato a regole ben precise, aprendosi a sperimentazioni e a contaminazioni con altri tipi di musica.


Subconscious” degli Artificial Wish non è purtroppo entrato a far parte della categoria di cui sopra. Nei suoi ventotto minuti di durata, l'album fallisce nell'impressionare l'ascoltatore: manca di verve, i riff riecheggiano di note già sentite e le linee vocali non risollevano di certo la situazione. Inoltre la brevità stessa di questo LP non gioca a suo favore, dato che i brani non si distinguono troppo uno dall'altro. Se avete attivata la funzione replay nello stereo o sul computer, il passaggio tra “Halo”, l'ultima traccia, e “Preface”, la prima, sarà quasi impercettibile. Vi accorgerete a stento che il disco è finito e ripartito da capo. Allo stesso modo, se la funzione è disattivata, potreste ritrovarvi con l'album terminato e lo stereo in silenzio senza accorgervene, come se in realtà non aveste ascoltato niente. Dopo un po' si arriva a relegare alcune delle tracce come rumore di fondo, senza rendersi effettivamente conto dello scorrere delle canzoni. Bene o male tutti i brani si mantengono su un livello accettabile, se presi singolarmente sono più o meno tutti adatti per essere utilizzati come dischi singoli, ma se messi insieme in un contesto generale non dicono molto, anzi. Più che un intero album, “Subconscious” sembra quasi un lungo EP di presentazione della band, con alcuni brani buoni, soprattutto nella prima metà, e qualche riempitivo per allungarlo. E questo non è il biglietto da visita migliore che i Nostri potessero rilasciare sul mercato.


In sostanza gli Artificial Wish hanno peccato di poco coraggio. Con un sound “fotocopia” di tante altre band, senza l'aggiunta di nessun elemento che renda la musica propria e ben riconoscibile, non si va molto avanti, dato anche l'altissimo numero di formazioni -core in circolazione. Forse la prossima volta si farà meglio.





01. Preface
02. Spin
03. Evidence
04. My Clay's World
05. One
06. Infected Thoughts
07. 'Till The End
08. The Line
09. Halo

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