Dei Lips Against The Glass non sappiamo molto. Non sappiamo quanti sono, né precisamente chi sono. Sappiamo solamente che sono un progetto multimediale che coinvolge non solo l’attività live come band a se stante, ma anche serate nell’ambito del dj-set. Ciò di cui siamo assolutamente sicuri, invece, è come il loro esordio discografico sia un disco fresco e sorprendente, un’opera di sicuro spessore.
Ciò che troverete su questo “Vivid Colour”, difatti, è una darkwave resa moderna e poco auto-referenziale da innesti elettronici minimal che sanno tanto di Lali Puna (“Hank Moody”, “Tremolo”), quanto emozionante nella sua impostazione “post” di fondo (“Am”, “56”). Senza disdegnare neanche (assai fievoli) suoni di chitarra sognanti e – ovviamente – shoegaze ed un’oscurità sensuale e perenne (la titletrack), ciò che davvero colpisce di questo lavoro è la sua capacità di emozionare, per cui la registrazione iper-veloce del disco per poter catturare un attimo destinato probabilmente mai più a ripetersi, quella si può dire una missione completamente riuscita.
Semmai, l’atmosfera viene giusto minimamente scalfita dal vocalist della band, il quale ha un tono troppo giovanile e squillante per poter risultare dannato e tormentante come la musica di fondo impone, e questa è una cosa che si avverte oltremodo se si tenta di imitare il Robert Smith più istrionico e miagolante (“Not Another Try”).
Nessun problema comunque, perché non è nulla che un po’ di assenzio e tonnellate di sigarette non possano sistemare, per adesso voi segnatevi questi vividi (oscuri) colori dei Lips Against The Glass, e portate alle vostre orecchie un po’ di sano refrigerio da questa torrida calura estiva.