L'ascoltatore, con questi Asia, può essere certo di trovarsi sempre e comunque di fronte ad un lavoro di qualità ed il full length in questione non è da meno, anzi, oseremmo dire che questo è quanto di meglio possano aver fatto nell'ultimo lustro, senza nulla togliere a "Phoenix" ed "Omega". Le strutture delle canzoni sfiorano sempre il progressive rock, senza addentrarsi in un eccessivo virtuosismo, ciascuno strumento è protagonista in giusta misura: ora si può apprezzare il ricco accompagnamento delle tastiere di Downes - sentire la grintosa "Tomorrow The World" o la suggestiva "Bury Me In Willow" per credere! - così anni '80 nei suoni e nello stile, in un altro momento vi sarà più evidente la chitarra di Howe, che impreziosisce alcuni passaggi strumentali soprattutto nei brani più lenti ed introspettivi, come "Ghost Of A Chance", oltre che sostenere le canzoni più energiche, come l'interessantissima "Judas", che, oltre ad essere la più potente del lotto, è forse la migliore in assoluto, con dei bei cori a sostegno della voce fresca e di rado stancante di John Wetton.
Ed è proprio il vocalist degli Asia a stregare e a fare la parte del leone, rendendosi autore in questo "XXX" di una prova assolutamente di tutto rispetto, dove è evidente che abbia dato il meglio. Ed è grazie anche a lui se il semplice, ma efficace singolo "Face On The Bridge" funziona a meraviglia. Risulta molto simpatica e di certo farà sorridere gli ascoltatori italiani il ritornello mezzo in italiano di "Al Gatto Nero", che nel complesso è un brano di ampio respiro, divertente e frizzante.
Insomma in "XXX" gli Asia hanno dato il meglio, mettendoci tantissimo degli anni '80, senza però far suonare il disco eccessivamente datato o fuori moda, e sono stati misurati nella scelta dei brani da mettere nella tracklist, in modo tale da non avere dei riempitivi o dei cali di qualità. Poi, in un album degli Asia si può trovare sempre una buona varietà nei brani: dal rock più grintoso, al tecnicismo raffinato, alla ballata toccante, ma mai zuccherosa. La produzione, poi, è sempre molto curata. Non hanno sbagliato un colpo gli Asia degli ultimi anni, e siamo molto felici che continuino a stupirci e a farci godere con dei lavori di assoluto rilievo. Li premiamo con un altro 8, preciso e tondo, altro non si può dare a dei maestri del prog rock melodico e gradevolissimo come gli Asia.