E’ un disco caustico al limite dello stoner più duro e del noise più acido, questo dei pavesi Iceberg; quasi un debutto, visto che “Caro Tornado” giunge dopo il classico EP di presentazione di quattro anni or sono. In questo senso, estremamente felice la scelta della band di registrare il disco in presa diretta, ricercando il feel da concerto e portando avanti, in sede di masterizzazione, le chitarre, dando loro un taglio molto netto e ruvido che rende ancora più tagliente la proposta sonora.
Proposta che, è bene specificarlo, comunque è piena di melodia, anzi: in brani come “Nagasaki Blues” e la power ballad “In Piena” il lato morbido della band è forse addirittura in eccesso, abbassando inevitabilmente l’elevato livello di tensione che si registra su una “Per Favore Dillo Tu Al Diavolo” – dalla partenza epica e della chiusura in mid tempo – oppure sulla cadenza coinvolgente di “Per Un Attimo Mi Avresti Voluto Morto”.
Con un’interpretazione vocale assai azzeccata di Alessandro Mogni ed un livello lirico discretamente interessante, spiace davvero vedere un’opera dall’ottimo potenziale quale questo inciso parzialmente rovinata da ingenuità manifeste in sede compositiva, le quali trasformano un’opera che parte come un pugno micidiale al titanio, e finisce in un buffetto piuttosto innocuo. Siate consapevoli, comunque, che qui c’è dell’ottimo potenziale, che va solo sfruttato meglio, con brani tutti ugualmente carichi. Sono sicuro che questi ragazzi riusciranno, in futuro, nell’impresa.