The Cyclops
...For A Happy Decline

2012, Woodworm
Indie Rock

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 12/08/12

Recesione a cura di Alessandra Camaiani

 

Gli anni 2000 ci hanno regalato la musica Indie e gli Strokes, su tutti. Gli Strokes, ci hanno regalato i The Cyclops, una band emergente aretina, formatasi nel non lontano 2008, che quest’anno lancia il proprio cd “...For A Happy Decline” per Woodworm, una nuova etichetta discografica della stessa città. I quattro ventenni, che circolano da un po’di tempo nel panorama indipendente toscano, fanno uscire un primo ep nel 2009, "Mechanical Disease", che rimane pressoché sconosciuto al pubblico. E’ però, con la musica live che la formazione di Ponticino, piccolo paese della provincia, riscuote il maggiore successo (con apprezzamenti, tra gli altri, di band come Easy Star All Star e Il Pan del Diavolo), finendo addirittura per vincere il concorso “Miglior Band toscana” all’Italia Wave di Livorno nel 2010.

Il cd in questione, ”...For A Happy Decline”, è composto da sole otto tracce, un assemblaggio di pezzi abbastanza differenti tra loro che paiono seguire tre linee diverse: quella punk-garage dell’incipit va a finire dentro l’Indie classico e un po’ asciutto delle due canzoni già presenti nell’ep suddetto, per poi risollevarsi nella raffinata melodia new wave e nelle accorte sonorità di Rubbish Heart, in chiusura. Le influenze che traspaiono sono molteplici. Con specifica attenzione a batteria e chitarra, torna alla mente il gruppo dei Bloc Party, con quei ritmi energici e una chitarra dai riff piacevoli e composti. Se si valuta il suono, nel suo complesso, va detto che molto si avvicina a quello punk-rock dei Newyorkesi Television, anche se il paragone deve essere ancora tutto dimostrato! Dando, infine, uno sguardo ai testi, potremmo collocare i The Cyclops tra i “giovani arrabbiati” dei nostri anni. Denunciano, infatti, la superficialità della società attuale con un punto di vista estremamente disincantato. Niente è escluso dalla critica: né televisione né religione.

Sono una band che “ha tiro” e che profuma di fresco. Ci sono tutti i presupposti per una lunga strada: tecnica, capacità, originalità. Aspettiamo da loro, quindi, la conferma di un’evoluzione, che già si sente in questo primo album. E, da buoni appassionati di musica, stufi dei soliti gruppetti dagli skinny jeans che emulano, peraltro con scarsi risultati, le pietre miliari della storia del rock, rimettiamo la nostra fiducia su questi quattro ragazzi di provincia con l’occhio nostalgico di chi ricorda che la musica vera, la musica “buona”, nasceva dal basso. In bocca al lupo, The Cyclops!





01. Obituary For Plastic Dummies

02. A Clockwise World

03. Trapped!

04. Too Late

05. Ten Out Of Ten

06. Mechanical Disease

07. New York City

08. Rubbish Heart

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