Chissà da quanto tempo il buon Mark Tremonti sognava questo momento. Grandi successi con Creed ed Alter Bridge, concerti in tutto il mondo e il riconoscimento di guitar hero, un modello per le nuove leve di chitarristi che hanno nelle orecchie il duro sound dell’hard rock moderno. Ma non è a ciò che ci riferiamo. Chissà da quanto tempo Tremonti sognava di pubblicare un album in cui svuotare tutte le sue idee che si sposano poco con lo stile dei suoi due gruppi. Il momento è arrivato, “All I Was” è il debutto solista per il musicista americano che per l’occasione si traveste anche da cantante, giocando l’ennesima carta del suo camaleontico mazzo.
L’essenza musicale di Tremonti ha origini che vanno ricercate in un metal ormai lontano nel tempo ma mai fuori moda. Il Thrash degli anni’80 ha avuto un grande ascendente su di lui e ciò si nota a sprazzi nel disco, soprattutto nei violenti riff che Mark macina brano dopo brano. In generale, tutto l’album è aggressivo, caratterizzato da suoni molto pesanti ed atmosfere cupe, con qualche eccezione in canzoni come “New Way Out” e “The Things I've Seen”, che ricordano la musica dei Creed. Il progetto solista del chitarrista di Detroit ha ben poco di sperimentale, nel senso che ci troviamo tra le mani un album solido e convincente prodotto da una formazione forte: oltre a Tremonti, chitarrista e cantante, il gruppo conta su Eric Friedman (chitarra ritmica), Garrett Withlock (batteria) e il compagno e amico Brian Marshall (bassista di Creed ed Alter Bridge). Mark Tremonti è oggi un musicista maturo ed eterogeneo e questo viene riflesso in “All I Was” con risultato gradito e, per certi versi, sorprendente. Sull’enorme talento dell’ascia degli Alter Bridge non c’è molto da discutere, ma non era così scontato un successo una volta staccato dal contesto “solito” in cui se ne apprezzano le qualità. “Proof” e “Brains” sono due ottimi esempi della bontà del lavoro svolto dalla band, un lavoro basato sulla passione e sulla voglia di scrivere musica da parte di un artista di primissimo livello che risponde al nome di Mark Tremonti.
“All I Was” rappresenta tutto quello che Tremonti era, un ragazzino che ascoltava i mostri sacri dell’ hard & heavy e con loro sognava. Ha fortemente voluto diventare quello che oggi può con orgoglio affermare di essere, ovvero un gran musicista, un punto di riferimento per ogni chitarrista.
Tremonti
All I Was
2012, Fret12 Records
Hard & Heavy
Debutto solista per Mark Tremonti... ed è l'ennesimo successo
Recensione di Daniele Carlucci - Pubblicata in data: 20/08/12 01. Leave It Alone
02. So You’re Afraid
03. Wish You Well
04. Brains
05. The Things I’ve Seen
06. You Waste Your Time
07. New Way Out
08. Giving Up
09. Proof
10. All I Was
11. Doesn’t Matter
12. Decay
02. So You’re Afraid
03. Wish You Well
04. Brains
05. The Things I’ve Seen
06. You Waste Your Time
07. New Way Out
08. Giving Up
09. Proof
10. All I Was
11. Doesn’t Matter
12. Decay
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