Carlton Melton
Photos Of Photos

2012, Goldstar
Shoegaze

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 24/09/12

E’ una musica evocativa e dai contorni indefiniti. Per certi versi è il sogno di tutti quelli che hanno nostalgia dei primi Pink Floyd o degli Hawkwind. Il genere si chiama shoegaze e si caratterizza per l’uso massiccio di chitarre effettate, in particolare  distorsioni, riverberi e feedback. La premessa è doverosa perché questo non è un disco come tutti gli altri, e non solo per gli ottanta minuti di musica distribuiti su sei tracce. Non compete a me addentrarmi nel sottobosco di definizioni possibili per questa opera terza dei britannici Carlton Melton, ma space rock, alternative, ambient, psichedelia, sono filoni che si intersecano alla perfezione dentro questo CD e ne rappresentano fedelmente il contenuto.

La musica di questo trio si contraddistingue per un altissimo coefficiente di acidità e durezza, facilmente etichettabile come un vero e proprio "muro", un indistinto magma sonoro che può assumere i connotati di una nenia riproposta all’infinito, ma anche di una cornice melodica ricca di pathos. Talmente fitto è il mosaico creato che strumenti come il basso e la batteria passano direttamente in secondo piano, annacquati in un suono dilatato fino all’inverosimile. Difficile descrivere in poche parole il contenuto di "Photos Of Photos", perché si tratta di qualcosa che non capita di sentire tutti i giorni, un prodotto che va oltre l'idea di musica convenzionale e che potrà risultare ostico anche per quelli che si nutrono di pane e rock progressivo. Per capirci potrebbero, ma il condizionale è d’obbligo, bastare i ventitre minuti della bonus track “Adrift”, un pezzo dai contorni indefiniti che sembra davvero schiudere le porte della percezione, tanto per essere banali.

Questa è musica fatta per shockare, un continuum che per più di un’ora annichilisce l’ascoltatore e lo conduce in una specie di trance sonora. La totale assenza delle vocals rende il tutto ancora più onirico: se avessi ascoltato questa musica a vent’anni, ne avrei di certo fatto un motivo per sballare. Oggi, con qualche anno in più sulle spalle, sono consapevole che per concepire un disco come “Photos Of Photos” servano idee chiare, e di questo va dato atto ai musicisti coinvolti. Non sarebbe giusto stroncare un disco del genere solo perché non si è in grado di capirlo. Fosse anche soltanto per le idee, la grandissima produzione di John McBain (Monster Magnet) e, ovviamente, i suoni, merita l’ascolto in dosi massicce.





01. Nor 'Easter
02. Photos Of Photos
03. Space Treader
04. Wingspan
05. Adrift (Bonus Track)
06. Smoke Drip (Bonus Track)

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