Nati nel 2007 e con una carriera in ascesa, questi ragazzi di Tempe, Arizona, hanno già alle loro spalle due EP e tre album. In quest'ultimo, "Pioneer And The Good Love" fanno capire che sanno bene cosa suonare. Comincia con una canzone solare e niente male, per poi passare ai motivetti simpatici ed orecchiabili, ai pezzi con suoni rock anni '80 e anche alle ballate. Il problema? È che l'album non è brutto, ma sembra come "intrappolato", come se il gruppo volesse fare di più e, date le premesse, sia anche in grado di farlo, ma non riesca a trovare il momento adatto per aggiungere quel tocco di pepe ad un disco fin troppo incastrato nelle righe del punk commerciale. Una cosa da ben valutare è che i ragazzi si sono fatti da sé, hanno avuto una possibilità, l'hanno presa al volo e hanno il giusto talento per riuscire a seguire i loro sogni di gloria, ma sarebbe buono se provassero a osare, a staccarsi dalla casa discografica, provando a scrivere quello che pensano nelle canzoni, provando a regalare emozioni forti, quelle che in "Pioneer" mancano. Ricordiamoci che da questo calderone sono nate "Anarchy in the UK" e "Holiday" e che questo genere è nato per incoraggiare i ragazzi a sfogare la rabbia verso i "grandi".
Detto questo potremmo concludere con il classico "hanno le potenzialità, ma non si applicano", sperando che la prossima volta si riesca a sentire qualcosa che vada oltre il tentativo di rendersi più commerciali o l'album fatto tanto per fare.