Nomadi
Terzo Tempo

2012, Segnali Caotici
Rock

Una nuova rinascita sotto buoni auspici per la storica band

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 08/10/12

Articolo a cura di Fabio Baresi

Uscito il 18 settembre, il nuovo disco dei Nomadi arriva a distanza di tre anni dall’ultimo album di inediti "Allo Specchio". Il titolo “Terzo Tempo” è emblematico: si tratta dell’inizio di una nuova fase per la band di Carletti e soci, che l’anno prossimo festeggerà 50 anni di carriera. Infatti, dopo l’abbandono del cantante Danilo Sacco avvenuto a fine 2011, a sua volta subentrato al compianto Augusto Daolio scomparso nel ’92, la band emiliana ricomincia da Cristiano Turato nelle vesti di frontman.


Già voce dei Madaleine, il cantante padovano è forse la novità più piacevole dell’album, grazie al timbro vocale che rimanda al dark, ed al suo contributo alla stesura dei testi (Turato firma ben 4 dei 10 brani che compongono l’album); il nuovo frontman porta nuova linfa alla band di Novellara: le sue canzoni sono quelle che più di tutte riescono a dare una vena propositiva al disco, mentre parte degli altri brani è confezionata con ottimo artigianato ma, dal punto di vista dei contenuti, non propone molto di nuovo rispetto a quanto i Nomadi abbiano già detto in altre occasioni. Di fatto, "Terzo Tempo" testimonia la capacità e la voglia di rinnovarsi, senza per questo perdere dei punti di continuità con il passato.


Si inizia con “Non Avrai”, brano di impatto che conferisce subito un certo tono al disco, comn una buona contaminazione fra lo stile “nomadesco” ed il background indie-rock di Cristiano Turato. Si nota una certa cesura con i brani più tradizionali della band emiliana anche per lo stile di scrittura del testo. Forse si tratta del brano migliore e più rappresentativo del nuovo percorso della band. La seconda traccia è “Ancora Ci Sei”, il singolo trasmesso in questi giorni dalle radio, un elettro-pop frizzante ed orecchiabile. Il testo può sembrare per certi aspetti puerile, ma acquista valore se contestualizzato: si tratta del racconto della vita semplice di un ragazzino autistico, che nella propria stanza riesce ancora a liberare la sua creatività. Si continua con “Fuori”, cantata dal bassista Massimo Vecchi, ed è un altro brano ben riuscito: su una base musicale riconducibile allo stile canonico e conosciuto di Carletti e soci, la voce graffiante di Massimo racconta una parte della nostra società, che con orgoglio difende ancora alcuni valori e la propria dignità. Una canzone destinata probabilmente a diventare l’inno del tour 2013, anche se difficilmente verrà approvata al di fuori dello zoccolo duro dei fan della band.


Incontriamo il primo vero e proprio passo falso in concomitanza con la title-track “Terzo Tempo”, forse uno dei brani peggio riuscit: lo stile musicale rimanda al repertorio più classico e “commerciale” del gruppo ed il testo parla, fra le righe, del desiderio di andare avanti. Probabilmente qualunque gruppo con cinquant’anni di storia ha tutto il diritto di fare un brano autocelebrativo, ma personalmente la trovo piuttosto fuori luogo.


Si ricomincia a respirare con “Un Altro Cielo” un pop rock confezionato per la voce di Cristiano, che sa essere tagliente e dà una buona prova di sé, prova che tocca livelli eccellenti sia per tecnica che per interpretazione nella successiva “Tarassaco”, canzone acustica che con “Non Avrai” si contende il titolo di migliore traccia dell’album. Su una solida base di pianoforte si innestano le avvolgenti note del violino di Sergio Reggioli. Cristiano, autore del testo, completa l’opera con un cantato a tratti potente, a tratti morbido, e ne “Il Vento Tra Le Mani” ritroviamo il violinista nelle vesti di cantante. “Apparenze” è una ballata romantica che richiama lo stile più riconoscibile della band; il finale della canzone con Hammond e violini riesce a strappare un sorriso ai nostalgici delle atmosfere anni ’60.


Continuando nell’ascolto, si arriva ad “Un Attimo Di Sole”, ballata pop cantata dal bassista Massimo Vecchi, nonché bel lavoro dal punto di vista d'arrangiamenti ed atmosfera che però aggiunge poco al percorso musicale della band, tra l'altro richiamando nei versi brani come “Libertà Di Volare”, “Stringi I Pugni” o “Cosa Cerchi Da Te”. Conclude il disco l’ironica “Addormentato Ma Non Troppo”, riflessione scanzonata sull’omologazione culturale dei nostri tempi.


Non è un album perfetto, ma, a conti fatti, "Terzo Tempo" è un bel biglietto di presentazione per Cristiano Turato, promosso a pieni voti, e per la nuova veste della band, sperando che possa continuare il suo viaggio attraverso la musica ancora per molti, molti anni.





01. Ancora Ci Sei
02. Non Avrai
03. Fuori
04. Terzo Tempo
05. Un Altro Cielo
06. Tarassaco
07. Il Vento Tra Le Mani
08. Apparenze
09. Un Attimo Di Sole
10. Addormentato Ma Non Troppo

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