Recensione a cura di Monica Manghi
Agnieszka Gorecka nasce come cantante dei symphonic blacksters polacchi Darzamat, conosciuti soprattutto nel mondo del metal estremo, e debutta ora da protagonista con un progetto solista parallelo dal nome NeraNature, grazie all’album “Foresting Wounds”. Nera è di fatto la protagonista indiscussa di questo progetto, nel quale continua a seguire la vena del symphonic gothic metal grazie alla sua voce talentuosa, ma in maniera più soft, confezionando un disco atmosferico e melodico e dal retrogusto rock.
La tracklist si compone di dodici brani fra i quali si fanno notare “Oblivion”, dal ritornello molto catchy che rimane in mente già dal primo ascolto, “Shattered” e “Before”, brano che ha poco di gothic e a tratti ricorda un po’ i Lacuna Coil, oppure la conclusiva “Someone”. All’interno troviamo anche la cover di un brano dei Garbage, “The World Is not Enough”, che, ahimè, non è proprio riuscita come dovrebbe (avendo snaturato il sound di base dell’originale il risultato lascia alquanto a desiderare).
La qualità vocali di Nera sono fuori discussione, sia da un punto di vista tecnico che di interpretazione, così come anche il contributo dei musicisti che hanno partecipato al progetto, chitarrista in primis. Il songwriting è abbastanza buono ma, tirando le somme, “Foresting Wounds” manca di dinamicità. La monotonia dei brani, un po’ troppo piatti e ripetitivi, rende l’ascolto piuttosto pesante; inoltre non ci sono cambi di tempo decisi o spunti veramente rivoluzionari. Questo album piacerà sicuramente agli amanti dell’easy-listening metal: melodico e facilmente assimilabile, ma di fatto non raggiunge la sufficienza.
NeraNature
Foresting Wounds
2012, Metal Mind Productions
Gothic