At The Skylines
The Secrets To Life

2012, Roadrunner Records
Metalcore

Recensione di Lorenzo Zingaretti - Pubblicata in data: 22/11/12

C'era una volta il melodic metalcore. Un genere che, tra pregi e difetti, aveva diviso gli ascoltatori di musica pesante per via delle sue derive (appunto) melodiche, spesso considerate stucchevoli e tendenti al commerciale. Oggi molti dei gruppi più importanti dell'epoca d'oro – stiamo parlando di 4 o 5 anni fa, che in campo musicale sono un eone o quasi – esistono ancora e tirano avanti con il mestiere, continuando a produrre dischi che sfiorano appena il successo e la qualità dei lavori più convincenti del passato. Purtroppo per le nostre orecchie, le nuove leve del metalcore melodico hanno invece stravolto il concetto e, assorbendo influenze elettroniche e pop di dubbio gusto, ci propongono una “nuova” forma musicale che, a parere di chi scrive, più che dividere dovrebbe unire i pareri degli ascoltatori. Sì, perché è difficile non incappare in un giudizio negativo, di fronte ad album di questo tipo.

Ovviamente le label del settore sanno che l'ondata va sfruttata finché si può, ed allora ecco che la Roadrunner mette sotto contratto gli esordienti At The Skylines, sperando di aver beccato la new sensation. Il sestetto proveniente dalla California porta alle stampe il suo primo full length, “The Secrets To Life”, e come avrete intuito si attesta sulla lunghezza d'onda di gruppi quali Attack Attack! o We Came As Romans, vale a dire un misto di metalcore/post-hardcore in stile Underoath (che però sapevano farlo molto meglio...), con qualche capatina nel mondo dell'elettronica. Ci troviamo di fronte all'ennesimo abuso di breakdown, ad una voce in scream/growl abbastanza anonima, incapace di spiccare rispetto alla concorrenza, e soprattutto ai temutissimi refrain melodici che fanno venire la pelle d'oca. Ma non nel senso buono del termine, perché la voce pulita è la tipica cantilena dal timbro post-pubertà e i ritornelli, nella maggior parte dei casi, sembrano incollati a forza nella struttura dei pezzi.

Ci sarebbero pure un paio di episodi più riusciti, nel mare piatto di “The Secrets To Life”, e guarda caso sono proprio i singoli a fare il colpaccio, cioè “Shady Dreamin' (Tension)” e in particolare “Turbulence”, dotata di un ritornello assolutamente catchy e ben congegnato. Lo scopo neanche troppo nascosto mi sembra quello di attirare gli ascoltatori con canzoni del genere e convincerli a comprare il disco, mossa vecchia quanto il mondo discografico. Per il resto, come detto, l'album si trascina moribondo verso la fine, senza momenti che facciano drizzare le orecchie.

Questi sono gli At The Skylines: superficiali, per nulla originali, limitati ad un genere che sta definitivamente morendo e che presenta ormai pochi spazi evolutivi. Il metalcore è a un vicolo cieco, e sono state le stesse nuove band a portarcelo. Se poi le etichette discografiche danno loro corda, allora il futuro mi sembra assai fosco.



01. Hush

02. It’s Cherried

03. Shady Dreamin’ (Tension)

04. 143 Princess

05. Let’s Burn This

06. Turbulence

07. Chapter 7

08. The Amazing Atom

09. Clear Eyes, Full Hearts

10. Forgiveness (Release) 

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