Exalt Cycle
Revelations [EP]

2012, Valery Records
Alternative Metal

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 14/12/12

Una carriera breve ma intensa per gli italiani Exalt Cycle, nati nel 2006 al suono di un alternative metal granitico e violento, in bilico tra il nu metal dal sapore di vecchia scuola e forti influenze -core che arricchiscono i brani di momenti estremamente melodici.


Forti di numerose apparizioni live a supporto di grandi nomi, dentro e fuori il suolo nostrano, nel 2011 viaggiano fino a Cleveland per registrare questo EP intitolato “Revelations”, uscito durante questo 2012. Pur non essendo troppo corposo - in totale troviamo cinque tracce - questo Extended Play è un buon assaggio dello stile e del futuro della band, che nella sua piccola nicchia cerca di uscire dall'underground per emergere su superfici mainstream attraverso un sound non troppo personale ma che non risulta essere nemmeno un copia/incolla di altre band più famose.

Nei cinque brani presenti si sentono le forti influenze del nu metal degli anni 90, ben mescolate con il suono più moderno del metalcore, il tutto accompagnato da un songwriting ispirato e condito dalle notevoli capacità dei quattro musicisti di suonare il loro strumento. Menzione d'onore va a Zack, poliedrico vocalist che prende sulle proprie spalle l'arduo compito di dare voce alle composizioni, sia le parti in scream che quelle pulite, e lo fa in maniera eccellente in entrambi i casi. Dicevamo poche righe sopra come il sound non sia esattamente originale ma al contempo nemmeno troppo scopiazzato da band più famose. Di per sé una buona mescolanza di elementi innovativi e altri più solidi e conosciuti è una buona base di partenza, ma ci vuole anche un po' di attenzione nel creare il mix giusto. “Revelations” contiene due pezzi veramente ottimi, ovvero “Worst Honor” e “The Passing”, ben equilibrati e molto ispirati, ma anche un grosso “neo”, ovvero l'ultimo brano “Through The Time”. Forse è per via della posizione in tracklist oppure si tratta semplicemente di un pezzo meno ispirato, ma la qualità di quest'ultima canzone è nettamente inferiore a quanto ascoltato in precedenza. Il risultato è quello di una chiusura non degna del resto dell'EP, al limite del fastidioso.


Nonostante questo, il giudizio rimane positivo. Certo, “Revelations” non brilla di luce propria, ma è sicuramente un bel risultato per una band giovane che dimostra grande maturità musicale e forti ambizioni. Puntare in alto non fa mai male.





01. Worst Honor
02. A New Day
03. The Passing
04. Backdown
05. Through The Time

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool