The Black Rain, segnatevi questo nome con la biro rossa. Quella delle cose da ricordare, non quella per annotare gli errori. La band nasce a Bologna nel 2002, ma solo nel 2010 prende forma la line-up definitiva che ha dato vita al debutto discografico “Night Tales”: Mirko Greco, Eugenio Bonifazi, Marco Molteni e Raffaele Marchesini – rispettivamente voce, chitarra, basso e batteria – suonano hard rock puro, senza particolari contaminazioni, con riff energici e melodia sempre in primo piano.
Il gruppo italiano non rimane accecato dai fari puntati dritto in mezzo agli occhi e sforna un lavoro solido e convincente, in cui il metronomo non corre quasi mai troppo veloce ed è l’intensità delle canzoni a colpire. Si passa da brani allegri e spensierati come “Lake Trip” e “Plastic Love” a cavalcate rockeggianti scandite da riff granitici e martellanti come “Won't Let Go”, “My Sweet Mistake”, “Coming Home” e “Hot For A Night”: quest’ultima poggia su un potente ritornello che pianta radici nella testa di chi la ascolta ed è molto difficile da estirpare. L’arpeggio di “The Black Rain Motel” è degno del miglior Mark Tremonti, ma è nelle due ballad di turno che viene toccato il picco emotivo dell’album: “Sugar In Poison” ed “As I Lie” sono semplicemente meravigliose, cariche di pathos ed avvolte da un’aura magica. E a dare il tocco in più ad un disco già valido ci pensano le sapienti mani di Luca Bignardi – vincitore di tre Grammy Awards – che si è occupato in modo magistrale della fase di mixaggio.
“Night Tales” mette in mostra una band già pronta e matura, con dei margini di miglioramento che se sfruttati potranno portarla davvero in alto nel panorama hard rock italiano. Nel frattempo il primo passo è stato fatto con il piede giusto ed i Black Rain possono guardare al nuovo anno con grande ottimismo e con la speranza che sia ancora più entusiasmante di questo 2012. E con queste premesse non sarà così difficile …