Devasted
The Human Failure [EP]

2012, Rocketman Records
Punk Rock

Recensione di Lorenzo Zingaretti - Pubblicata in data: 12/01/13

Una sola traccia, dodici minuti di durata. Ecco come si presenta “The Human Failure”, l'ultimo prodotto di casa Devasted, gruppo punk rock parmigiano da sempre legato alle sonorità meno commerciali del genere. Niente melodie facili ma tutti gli stilemi del punk, fusi per l'occasione in un  unico pezzo.

Se non è facile comporre una canzone di questa lunghezza, rimanendo nei canoni di un genere che ci ha abituato a brani di durata molto inferiore (della serie: 3 minuti spesso sono pure troppi), anche recensire un disco di questo tipo non è proprio semplicissimo. In sostanza “The human failure” ricalca in ogni passaggio, ogni variazione, ogni cambio di ritmo tutto quello che ci si può aspettare dal punk rock: il primo giro di accordi, infatti, è quello più (ab)usato dai gruppi appartenenti al genere. Ma c'è spazio per una progressione di solo basso, per un cambio di tempo che ci porta dentro un up tempo degno dei NOFX e ovviamente per uno stacco in clean guitar con gli accordi in stile “reggae” (chi ha detto Clash?). Chiude il tutto la ripresa del tema principale e la ripetizione del ritornello, affidato anche ai gang chorus che provano a dar forza al messaggio della band.

Il lato negativo di questo prodotto è che sembra un insieme di pezzi attaccati quasi a forza. Il punk difficilmente lascia spazio ad esperimenti di questo tipo, e anche gente ben più acclamata dei Devasted ci aveva già provato, lasciando il sottoscritto con la stessa sensazione di amaro in bocca (vedasi le due “suite” di “American Idiot” dei Green Day...). Poi si può applaudire il coraggio di mettersi in gioco con un disco come questo, di non limitarsi a comporre brani più brevi, e apprezzare comunque gli aspetti positivi di “The human failure”, che sicuramente ha le caratteristiche per farsi piacere dagli ascoltatori punk. Però, se il prodotto finale è un marasma di brani più corti fusi insieme, forse le suite è meglio lasciarle a chi suona progressive.



01. The Human Failure

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