Ci sono band che potrebbero suonare la stessa nota, ad intervalli cadenzati per 10 minuti consecutivi, e sfornare comunque un capolavoro. Ora, questa è certo un'esagerazione, perché i Neurosis non sono poi così semplicistici, ma ci aiuta a capire cosa significa ascoltare l'ultimo album dei maestri, i veri detentori del verbo post-metal. Non ci fossero stati i ragazzotti di Oakland, oggi non potremmo parlare di miriadi di band (loro followers più o meno capaci), del movimento post- esploso nel nuovo millennio, o più direttamente di “atmosfera”.
Provateci voi, con tre accordi e un pattern di batteria schematico e tribale, a far venire la pelle d'oca a miriadi di ascoltatori. I Neurosis lo fanno ad ogni album, e questo “Honor Found In Decay” non sfugge alla regola, collezionando singole perle in grado di far impallidire qualsiasi scialbo tentativo di imitazione. Gli ingredienti, come detto, sono sempre i soliti: chitarre che combinano accordi e/o singole note in maniera splendida, una sezione ritmica che accompagna senza essere invadente, ma è pronta ad esplodere all'occorrenza (per esempio nel break di “At the well”), voci strazianti che ci narrano l'umano soffrire, come poeti maledetti che si infrangono contro montagne di dolore e cercano sentieri di illuminazione.
La ripetizione di un motivo semplice, all'apparenza anche banale, è la chiave di volta del sound dei Neurosis. L'atmosfera sprigionata diventa alienante, martellante nei momenti più pesanti ed eterea in quelli delicati. Solo così si può spiegare come faccia il lungo break centrale di “My heart for deliverance”, vicino a certo post-rock ma intriso allo stesso tempo del più classico sludge (marchio di fabbrica del combo californiano), a diventare uno degli episodi più riusciti dell'intero anno musicale. Le urla di Scott Kelly e Steve Von Till si alternano alla perfezione, in pezzi dove le pause hanno la stessa importanza dei momenti propriamente musicali.
Va fatto notare, comunque, che “Honor Found In Decay” presenta anche qualche lieve passaggio a vuoto, qualche brano cioè in cui prevale il mestiere rispetto all'ispirazione. Si tratta di una cosa fisiologica, dopo quasi tre decenni di carriera e dieci album in studio: ma a prevalere alla fine è la sensazione, per rifarci al titolo del disco, che i Neurosis abbiano di nuovo meritato un posto d'onore all'interno di un universo musicale in decadenza. La prossima volta che sentirete il detto per cui “la classe non è acqua”, pensate a loro.
Neurosis
Honor Found In Decay
2012, Neurot Recordings
Postcore
01. We All Rage In Gold
02. At The Well
03. My Heart For Deliverance
04. Bleeding The Pigs
05. Casting of The Ages
06. All Is Found...In Time
07. Raise The Dawn