A Life Divided
The Great Escape

2013, AFM Records
Rock/Elettronica

Recensione di Alessio Sagheddu - Pubblicata in data: 14/01/13

Evadere dal proprio mondo, dalla realtà e dalla solita routine. Non occorre pensarci sopra un secondo di più: ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha voluto o anche solo sognato di scappare lontano, abbandonare la propria monotonia, liberare il proprio essere. Questo dovrebbe essere un sogno, un bel sogno... e dietro “The Great Escape”, secondo inciso dei tedeschi A Life Divided, aleggia la stessa idea - strutturalmente un po’ contorta, ma già ben chiara a partire dal titolo.

Dopo l’esordio con “Passenger”, che non aveva certo fatto gridare al miracolo, i Nostri ci presentano la loro seconda prova, sempre ben saldata ad un electro-rock che vorrebbe tanto sfiorare le acque di quella sorgente musicale chiamata Depeche Mode, soprattutto per quanto riguardo il lato elettronico. Il risultato però è lontano dalle aspettative generali, tant'è che l'insieme (soprattutto nell'uso della voce) rimanda ai Linkin Park o all’appeal orecchiabile dei biondissimi The Rasmus e, perché no, alla meccanicità dei meno conosciuti Omega Lithium (naturalmente in versione maschile, provate a sentire “The Lost”) per quanto riguarda le “emozioni”.

Dopo aver premuto play, scompare la sensazione di suddivisione tra una traccia e l'altra ed emerge il primo difetto dell'opera; i tredici pezzi in scaletta potrebbero tranquillamente essere un'unica lunga traccia. La struttura delle canzoni è così semplice che non servono ripetuti ascolti per capire che cosa si ha davanti: si passa dal ritornello ruffiano di “Clouds Of Glass” all’ispirazione chiaramente tedesca e filo-Rammstein - imitazione mal riuscita, tra l’altro - di “Game Over”. Le cose vanno un po' meglio con la semi-lenta “Feel”, che suona ruffiana ma si fa ricordare per un synth particolarmente oscuro. L’intro e i vocalizzi femminili semi-orientali di “Foreign Rain” fanno presagire qualcosa di buono e, nonostante manchino i presupposti per gridare al miracolo, riusciamo comunque ad apprezzare la traccia. Dopo un volo nello spazio alquanto fittizio (“Space”), l’ultima traccia rappresenta per certi versi una sorpresa, ma nonostante i delicati timpani risuonino nella stanza sorge spontanea una domanda: qual è la vera essenza, l’impronta artistica di questi A Life Divided?


Le coordinate degli A Life Divided vanno necessariamente reimpostate: se per una band, da un lato, è giusto avere dei punti di riferimento, dall'altro è d'obbligo saper andare oltre le proprie ispirazioni, senza spacciare il proprio sound per qualcosa di originale. Soprattutto quando la materia prima è troppo povera.





01. The Lost
02. It Ain´t Good
03. Clouds Of Glass
04. The Last Dance
05. Game Over
06. Feel
07. Perfect Day
08. Foreign Rain
09. Wait For Me
10. Goodbye
11. On The Edge
12. Space
13. If You Want To
14. The Last Dance (Eisbrecher Mix) (Bonustrack)

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