Pink Cream 69
Ceremonial

2013, Frontiers Records
Hard Rock

Recensione di Chiara Frizza - Pubblicata in data: 22/01/13

Comincia bene il 2013 dei Pink Cream 69, che ritornano sulle scene con questo nuovo "Ceremonial", in uscita venerdì 25 tramite Frontiers Records. A sei anni dall’ultima studio release (“In10sity”, 2007) il nuovo lavoro si presenta come una celebrazione – da qui il titolo – delle varie influenze musicali che hanno accompagnato i membri della band durante la loro giovinezza e crescita, indipendentemente dal percorso seguito nelle produzioni precedenti targate Pink Cream 69. Si tratta anche del primo album che vede la presenza di Chris Schmidt dietro le pelli: tecnico della batteria e amico di lunga data della band, ha sostituito Kosta Zafiriou, batterista della formazione originale, che ha deciso di abbandonare il gruppo a causa dei suoi crescenti impegni come manager e batterista degli Unisonic.

In alcune interviste, Dennis Ward, bassista e produttore della band anglo-tedesca, ha dichiarato che Ceremonial è l’album più “fresco e diversificato” di tutta la loro produzione, ed è in effetti la definizione migliore per questo atteso ritorno. Quello che i “Pinkies” presentano è un hard rock fresco e moderno, accattivante nelle sue melodie. Dodici tracce cariche di energia e valorizzate da una produzione misurata che non va mai a ripulire eccessivamente il suono, lasciando anzi ampio spazio alle chitarre e alla voce di David Readman, ottimo nella sua prestazione vocale. Le sonorità delle decadi passate ci sono ma si notano appena, come in “Find Your Soul” o in “The Tide”, entrambe dal sapore anni ’90, o il riff introduttivo di “Let The Thunder Roll”, che richiama vagamente le composizioni dei Van Halen. Influenze più che legittime che il quintetto sa gestire alla perfezione, senza appesantire o snaturare i brani presentati, come spesso invece accade per gli album di questo genere musicale.

Non è sempre facile mettere insieme un full-length di dodici tracce senza che questo, ad un certo punto, perda d’intensità o interesse per chi lo ascolta. Ma “Ceremonial” non cade nella trappola: dalla prima all’ultima traccia la proposta è varia ed entusiasmante, l’energia non viene smorzata da brani sottotono e l’impressione finale è quella di un album ben suonato e prodotto, ma soprattutto ben curato dalla band, che si è presa tutto il tempo necessario, tra progetti paralleli – impegni personali e via dicendo – per lavorare al meglio sulla sua realizzazione. Resta da sperare nell’organizzazione di un tour promozionale che tocchi anche l’Italia, dato che diversi dei brani che compongono questo album hanno tutta l’aria di essere un mix esplosivo in sede live.



01. Land of Confusion
02. Wasted Years
03. Special
04. Find Your Soul
05. The Tide
06. Big Machine
07. Let the Thunder Roll
08. Right or Wrong  
09. Passage of Time
10. I Came to Rock  
11. King for One Day
12. Superman

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