L'Officina Della Camomilla
Senontipiacefalostesso Uno

2013, Garrincha Dischi
Indie Rock

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 06/02/13

Lungi da noi non voler accogliere con simpatia l’entusiasmo giovanile, ma quando questo puzza un poco di strafottenza, ci si inarca il sopracciglio.

L’Officina Della Camomilla: quintetto dalla lineup turbolenta ma attualmente stabilizzata. “Senontipiacefalostesso Uno”: il loro esordio sul mercato, e quell’Uno nel titolo sta ad indicare che, quest’anno, ci aspetta un secondo volume di un’opera che, già in questa prima parte, è comunque abbondante di contenuti e minutaggio. La strafottenza di cui parlavamo, però, non è dovuta tanto al titolo del disco od alle liriche dei diversi brani, quanto ad una sorta di furberia molesta insita nella band che ricorda il bullismo da quartiere. Fanno questa musica a cavallo tra l’indie rock dei primi Libertines e derive folktroniche da centro sociale e tack: collaborazione con Lo Stato Sociale (lo band “sganghera-hipster” per eccellenza degli ultimi mesi) bello e che confezionato in “La Tua Ragazza Non Ascolta I Beat Happening”.

Troppo poco, dite? Avete ragione, allora parliamo dell’intonazione e della metrica del vocalist Francesco De Leo: unica senza alcun dubbio, ma assai fastidiosa e difficoltosa da seguire, tanto che mette anche in luce certe costruzioni melodiche eccessivamente semplici e lineari (“Agata Brioches”, in questo senso, è l’apice).

Sia chiaro, a questo punto, che all’Officina Della Camomilla non manca nulla: hanno la produzione giusta, per un’etichetta giusta che sta pure a Bologna, hanno le migliaia di visualizzazioni sul Tubo, hanno le foto giuste per l’immagine giusta, i momenti cabaret (“Città Mostro Di vestiti”) e quelli ‘50s in lo-fi (“Le Mie Pareti Fluerescenti Di Nord Africa”) che fanno tanto “hip”, e magari proprio per questo ci stiamo sbagliando in pieno e questi giovani matureranno in qualcosa di splendido affascinando enormi schiere di pubblico adolescenziale, abituando le future generazioni a qualcosa che, al netto di tutto quanto scritto sinora, è comunque assai meglio di certa roba piatta e geriatrica con cui si viene normalmente a contatto tramite radio e tv. Tuttavia, sapete che vi dico? Che il bullo di paese è sempre belloccio e con la sigaretta in mano, e se ne sta lì ritto, con la convinzione di non aver nulla da dimostrare. Proprio per questo, però, è così facile da detestare…




01. Dai Graffiti Del Mercato Comunale 
02. Morte Per Colazione
03. La Tua Ragazza Non Ascolta I Beat Happening (feat. Lo Stato Sociale) 
04. Agata Brioches 
05. Un Fiore Per Coltello 
06. Città Mostro Di Vestiti
07. Lulù Devi Studiare Marc Augé
08. Le Mie Pareti Fluorescenti Di Nord Africa
09. La Provincia Non E’ Bella Da Fotografare
10. Ho Fatto Esplodere Il Mio Condominio Di Merda
11. Pegaso Disco Bar
12. Ti Porterò A Cena Sul Braccio Della Ruspa
13. Senontipiacefalostesso

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