Deva
Between Life And Dreams

2010, Orion's Belt Records / RNC Music
Prog Metal

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 26/04/10

Fino a poco meno di due anni fa, quando la primavera era inoltrata, ed in aula non si respirava per il caldo, aprivo la finestra della classe del mio ex-liceo e sentivo soavi voci di cantanti liriche provenire dal Conservatorio "Giuseppe Verdi". I gorgheggi ed i vocalizzi potenti, provenienti dal celebre istituto, allietavano le mie ore di studio impegnativo, talvolta fino a distrarmi, e ricorderò sempre con affetto quei momenti di evasione. Questa piccola parentesi autobiografica un po' sdolcinata serve a dirvi che la band milanese Deva (nome scelto non a caso direi, dato che in sanscrito significa "colei che emana luce") nella sua line-up presenta una giovane cantante lirica, Beatrice Palumbo, formatasi presso il Conservatorio di Milano.


Con quest'informazione, penso di avervi praticamente detto in quale genere si inserisce questo gruppo, giunto al debutto con "Between Life And Dreams": stiamo parlando del tanto amato/odiato filone delle band metal con voce femminile, possibilmente lirica. Più precisamente, i Deva presentano qualche venatura di progressive metal, a dire il vero molto diluita e a mio avviso pienamente godibile verso la fine, nel mini-concept costituito dai brani "Karma Pt.0", "Karma Pt.1 - 1969, Escape", "Karma Pt.2 - 1947, Open Water" e "Karma Pt.3 - 1996, In Veins". Tutte queste canzoni assieme costituiscono un tutt'uno musicalmente molto convincente, con molti rimandi ai Dream Theater: si potrebbe bonariamente tirare ad indovinare a quale album del gruppo statunitense si sia ispirato il gruppo italiano. Uno fra tutti è senz'altro "Metropolis Pt.2: Scenes From A Memory", mentre ad esempio la dolce "Fading From Here" ricorda in qualche modo la meravigliosa "Another Day", tratta da "Images And Words".


C'è un altro aspetto importante da non trascurare: la combinazione tra cantato lirico e melodie cupe e complesse, oscure come la notte, rimandano senz'altro a quello che reputo il miglior capitolo della carriera dei Nightwish, ovvero "Oceanborn". Inoltre, i sussurri di Beatrice rimandano vagamente alle atmosfere più leggere ed eteree di "Once", parlando sempre del popolare gruppo finlandese. Ed è proprio partendo da questo spunto che vorrei sottolineare il lato più debole di "Between Life And Dreams": la cantante dei Deva cerca di imitare fin troppo vistosamente Tarja Turunen, risultando a tratti pesante e poco agile, anzi, alquanto affaticata in certi acuti. Tutto questo, penalizza e non poco l'ascolto globale dei brani, per di più se si nota come in certi momenti il cantato venga quasi soffocato dagli altri strumenti, risultando poco chiaro e confuso. Che sia una scelta stilistica o frutto del mixaggio finale, questa è pur sempre una scelta infelice, a scapito della chiarezza e della limpidezza dei brani, che sono di fattura abbastanza buona.


Al gruppo non sembra mancare l'ambizione, viste le influenze sopraccitate, e sicuramente non manca la voglia di migliorarsi e di proporre della musica meno derivativa e più incisiva. E soprattutto, si vede come un personaggio carismatico come Tarja Turunen influenzi tutt'ora le giovani che si avvicinano al canto lirico, sebbene il suo licenziamento dai Nightwish sia ormai un capitolo chiuso. A volte, però, tutta questa influenza monumentale rischia seriamente di bloccare il talento e le potenzialità di una formazione, ragion per cui questo ascolto mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Ovviamente questo discorso vale anche per i Dream Theater.


Però... siete ancora convinti che Tarja Turunen sia il meglio in circolazione per quanto riguarda il canto lirico?





01. Breathe
02. Your Voice
03. Dancing Lane
04. New Essence
05. Out: In Fog
06. Love And Faith
07. Fading From Here
08. Karma Pt. 0
09. Karma Pt.1 -1969, Escape
10. Karma Pt.2 -1947, Open Water
11. Karma Pt.3 -1996, In Veins

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