Exodus
Exhibit B: The Human Condition

2010, Nuclear Blast
Thrash

Altro giro, altro super album, che l'esibizione abbia inizio!
Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 06/05/10

Ma cosa mangiano gli Exodus per rimanere così in forma? Ok, non sono ancora dei canuti musicisti che guardano nostalgicamente al passato, ma non sono nemmeno degli sbarbatelli di primo pelo. Vorrei ricordare che il capolavoro “Bonded by Blood” ha timbrato quest'anno il cartellino del quarto di secolo, eppure... Per dirla in parole povere, i signori in questione chiamano a raccolta, ormai da tempo, colleghi più o meno giovani, li prendono simpaticamente a calci nelle terga, e gli urlano in faccia: “Avete visto come si fa?”

Sì perché dal 2004, con quella bomba al neutrone chiamata “Tempo of the Damned”, gli Exodus sono il Thrash (scritto volutamente con la lettera maiuscola). Sono l'esempio vivente di come si possa suonare con passione, energia, classe, idee, senza sconvolgere nulla, ma strabiliando. Semplicemente. Di album thrash degni di nota ne sono sicuramente usciti negli ultimi tempi, ma come le botte piazzate dai californiani non se ne ricordano. Faro per i giovani, che si dannano ma che non arriveranno mai a tali livelli, e pesante spada di Damocle per i big ormai arrancanti, ovvero produrre album a ripetizione senza fallire un colpo, nonostante tutto. Tre anni dopo “The Atrocity Exhibition... Exhibit A” arriva finalmente il seguito, il nono album in carriera, “Exhibit B: The Human Condition”.

Manco a dirlo una mazzata terrificante. Un album più lungo del precedente, raggiungendo la strabiliante durata di un'ora e quattordici minuti, più veloce, più violento, più complesso, e perché no più melodico del “lato A”. Una band in forma strabiliante che ha tutti i meccanismi oliati a dovere per colpire il bersaglio. Rob Dukes sfodera la prestazione migliore da quanto rischia le corde vocali dietro il microfono, Tom Hunting è il solito cyborg creato apposta per fare thrash (non chiedetegli cosa sia la fantasia, chiedetegli di pestare e non vi deluderà) insieme al fido Jack Gibson al basso, la coppia d'asce Lee Altus e Gary Holt macina riff e assoli spettacolari senza soluzione di continuità. Tutto qui. Tutto qui chiederete voi? Embè cosa volete di più?

Cosa chiedere a una band che ti da il benvenuto con “The Ballad Of Leonard And Charles”? Un brano che parte incredibilmente melodico, quasi sognate, per poi risvegliarti a furia si sberle, cavalcate da manuale, cambi di ritmo da farti svitare il cranio a furia di headbanging e assoli incrociati? Potremmo domandarci se fosse tutto vero... Solo con il prosieguo dell'ascolto si capisce che non c'è trucco e non c'è inganno, gli Exodus del 2010 sono in forma smagliante e in piena salute. Le canzoni si susseguono una dietro l'altra con estrema facilità, pienamente riconoscibili alla prima nota, eppure sempre fresche e trascinanti. Un lavoro che non lesina violenza, ma che ci lascia intravedere qualche momento melodico, giusto per spezzare un po' l'andamento e rendere l'album godibile dalla prima all'ultima nota.

Perché è in questo che gli Exodus vincono: riescono a creare brani lunghi e strutturati senza farne sentire il peso, in cui ogni variazione è solo il preludio per qualcosa di emozionante, senza incorrere in forzature o cali di tono. Citare qualche pezzo in particolare farebbe torto agli esclusi, sappiate che, a nostro giudizio, la qualità è altissima e non cenna a calare neppure sulle battute finali, dove una certa “assuefazione” potrebbe farsi sentire. Beh se dopo cinquanta minuti di thrash sentiamo arrivare minacciosa la lunghissima “The Sun Is My Destroyer”, vuol dire sono stati minuti ben spesi.

Dopo “Tempo of the Damned”, “Shovel Headed Kill Machine”, “The Atrocity Exhibition... Exhibit A” (giusto per citare i dischi post-reunion), un altro lavoro che testimonia l'assoluta grandezza di una band che non finisce mai di stupire. La produzione da manuale di Andy Sneap rende poi il tutto ancor più annichilente, con una definizione dei suoni pazzesca anche nei frangenti più concitati. Altro giro, altro super album, che l'esibizione abbia inizio!



01.The Ballad Of Leonard And Charles

02.Beyond The Pale

03.Hammer And Life    

04.Class Dismissed (A Hate Primer)

05.Downfall

06.March Of The Sycophants

07.Nanking

08.Burn, Hollywood, Burn

09.Democide

10.The Sun Is My Destroyer    

11.A Perpetual State Of Indifference

12.Good Riddance

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