Tying Tiffany
Peoples Temple

2010, Trisol
Darkwave

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 15/05/10

Tying Tiffany è un'artista che, almeno dal punto di vista visivo e del messaggio della sua musica, non accetta compromessi. Questa Valentina che sembra uscita dalle matite del Crepax più oscuro e perverso non è qui per consolare, quanto piuttosto per urlare in faccia un'esistenza borderline. Tutto questo senza minimamente rinunciare al glamour, a quel senso di soffice eleganza che distingue un lavoro volgare da uno di classe. 

 

Parlando più propriamente della musica di Tying Tiffany, ed in particolare di quella che trova posto su questo terzo parto discografico, c'è da dire che la Nostra ha un'affascinante gusto per la contaminazione e, perché no, per il compromesso. "Peoples Temple", difatti, è un'opera sicuramente inquadrabile nel filone darkwave anni '80, che tuttavia si carica fortemente di silicio in numerose derivazioni e distorsioni industrial, mentre l'interpretazione vocale di Tiffany è volutamente sguaiata, sporca, carica di dirompente energia punk. Il tutto crea un mix suggestivo che si esprime al meglio nell'iniziale "3 Circles" (ascoltate il perfetto giro di chitarra alla Martin Gore e la distorsione megafonica della voce), piuttosto che nel lato più melodico e leggero di "Lost Way" e "Storycide", tutte canzoni che sanno essere eleganti e ben strutturate.

 

Purtroppo, dopo il trio di pezzi folgoranti posti in apertura, dove i Depeche Mode paiono andare perfettamente a braccetto con la distruttività di Alec Empire in un locale alla moda dove Kylie Minogue si esibirebbe volentieri, abbiamo una parte centrale decisamente "estremista": "One Breath" è troppo darkwave, "Still In My Head" troppo punk, mentre, di contro, "Miracle" è troppo glamour. Ci prova "Cecille", col suo mood suadente e sognante, a risollevare le sorti del disco, ma arrivati a "Borderline" è chiaro che qualcosa, nell'incantesimo che si era venuto a creare all'inizio dell'opera, si è inevitabilmente rotto, e si accusa una certa stanchezza. Bisognerà attendere un'inattesa spinta techno sulla conclusiva "Show Me What You Got" per tornare a provare quel forte senso di malia avvertito all'inizio.

 

E' un peccato, in effetti, considerare che l'andamento globale del disco è altalenante, tanto più per via delle capacità compositive e dell'ispirazione che Tiffany dimostra nella sua apertura. Tuttavia, gli amanti della darkwave, nonché i fan più affezionati di questa artista, troveranno pane per i loro denti anche in quest'opera; oltretutto, l'esperienza maturata come DJ da parte di Tiffany le consente un uso di suoni ed una produzione davvero precisa e cristallina che contribuiscono alla godibilità del prodotto.

 

Però... Che Tiffany sia una donna fascinosa e deliziosamente tremenda è consolidato, l'importante è sperare che la seduzione duri a lungo anche andando oltre a quella che è un'immagine sicuramente vincente, lasciando parlare un poco di più la musica.





01. 3 Circles
02. Storycide
03. Lost Way
04. One Breath (feat. Fè)
05. Still In My Head
06. Miracle
07. Cecille (Feat. Costanza)
08. Borderline
09. Ghoul
10. Show Me What You Got

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