Grinning Shadows
The New Curse

2010, Autoproduzione
Gothic

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 18/05/10

Ammettiamolo pure: l'accoppiata Italia-gothic metal non è mai stata un binomio vincente. Dopo la repentina quanto inaspettata ascesa commerciale dei Lacuna Coil, la cui musica è stata protagonista negli ultimi anni di un'impressionante cambio di rotta, pochissime band nostrane sono riuscite a farsi notare al di fuori dei patri confini. Tra coloro che ce l'hanno fatta potremmo citare i Theatres Des Vampires, i Macbeth ed i Mandragora Scream, ma la fama di queste band è sempre stata legata ad un pubblico piuttosto omogeneo, di nicchia e, ad onor del vero, le ragioni del loro successo sono piuttosto oscure, vista la qualità sicuramente non eccelsa delle loro pubblicazioni. Nel Bel Paese sembra proprio mancare quella linfa vitale che, tanto per lanciarci in un esempio parallelo, in Finlandia o in altri paesi del nord Europa garantisce la sopravvivenza e soprattutto l'evoluzione del genere, stimolando schiere di giovani musicisti a superare i propri limiti, a creare qualcosa che si discosti dal piattume generale. Nelle nostre province le band esordienti proliferano e con esse anche i cliché legati a castelli diroccati, pleniluni, sospiri d'amore, sangue e dame in lutto, che hanno perso qualsiasi valenza metaforica ed espressiva e vengono accolti dagli ascoltatori più esigenti con un entusiasmo che ha ormai raggiunto i minimi storici. Spesso queste produzioni non sono nemmeno supportate da una competenza tecnico-compositiva adeguata; capita quindi che la stragrande maggioranza delle formazioni in questione tenti disperatamente di emulare una band piuttosto che un'altra, con risultati a dir poco imbarazzanti.

I Grinning Shadows sono una band della provincia mantovana dedita ad un gothic metal di vecchio stampo. E per nostra fortuna non appartengono alla categoria sopraccitata. Volete sapere perché? Innanzitutto i Nostri non si limitano a riproporre i classici canoni del genere, ma ad essi affiancano una gamma di influenze che, per i tempi che corrono, ha qualcosa di miracoloso. Pur restando in un ambito prettamente metal, è possibile distinguere, tra i solchi di questi cinque brani, l'eco di una lontana scuola death scandinava, piuttosto che quell'attitudine black ferale e mediterranea tanto cara ai Moonspell d'inizio carriera. In secondo luogo il loro songwriting, tutt'altro che scontato, fa leva su una sezione ritmica che non lascia mai trapelare un calo d'ispirazione, andando a cesellare brani sostenuti ma pur sempre accattivanti, orecchiabili ma non scontati. Di voci ne troviamo ben tre, due maschili ed una femminile; a garantire dinamismo ai brani ci pensa soprattutto la brava Silvia Rigoni, il cui timbro melodico ed incisivo ricorda da vicino quello della collega Laura De Luca dei friulani Tystnaden (gruppo che si è recentemente perso per strada dopo aver dato alle stampe un debutto coi fiocchi). L'unico limite evidente del disco è rappresentato dalle tastiere, i cui interventi trasudano una concezione “sinfonica” dello strumento piuttosto fiacca e demodé. Ma siamo sicuri che acquisendo ulteriore esperienza i Nostri riusciranno a costruire arrangiamenti degni di questo nome.

Registrato presso i Nadir Studios sotto l'attenta supervisione di Tommy Talamanca (chitarrista e tastierista dei Sadist) e di Alessandro Bissa (Bee-X Studios), “The New Curse” pone i Grinning Shadows su un piano qualitativo nettamente superiore alla media italiana. Certo, questo EP non cambierà le sorti del genere, né tanto meno quelle di una scena minata alla base da un provincialismo disarmante, ma rappresenta pur sempre un grande, grandissimo salto di qualità per i Nostri. Ricordiamoci, tra l'altro, che questa è un'autoproduzione! Detto questo, non possiamo fare altro che complimentarci con la band per aver tagliato in breve tempo un simile traguardo ed augurarle un futuro ancora più radioso.



01. The New Curse
02. If
03. Dirge
04. Missing
05. Scars Of Remembrance

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