Llvme
Fogeira De Suenos

2010, My Kingdom Music
Folk Metal

Recensione di Fabio Petrella - Pubblicata in data: 19/05/10

Pifferai alle porte di Salamanca. “Dommeggianti melodie di disperazione, la crudezza del black metal e la meraviglia degli epici racconti folkloristici leonesi”. Così vengono presentati dalla brochure allegata al  cd promozionale i Llvme, pagan/folk band originaria della comunità autonoma di Castiglia e León.

Fogeira De Sueños” è il debutto ufficiale della formazione iberica che segue il demo “Llumeiru De Fueu” del 2007. Il disco conta otto valide tracce ispirate alla tradizione locale che riflettono un deciso gusto per la melodia e paventano una ricerca intima e sacrale del sentimento pagano. Dopo l’intro armonizzata dal canto delle cornamuse, siamo proiettati in un mondo greve e quasi nebbioso con “Llumeiru De Fueu”, brano visionario e ricco di pathos bathoriano. A seguire troviamo tre tracce che, oltre a seguire lo stesso filo conduttore, sono comprese nello stesso carapace e differenziate esclusivamente da un numerico ordine crescente. “L’Allumamientu Del Fueu I” si carica di una tensione cupa e rilascia in precise frazioni di tempo un’elettricità espansiva. Le ritmiche sono calcolate e fissate per incidere la corteccia cerebrale ed espandere la visione onirica dell’ascoltatore per immergerlo poi in un’atavica atmosfera parallela. “L’Allumamientu Del Fueu II” è un intermezzo che spiana la strada alla terza ed ultima parte del trittico. Il capitolo conclusivo si riallaccia, per la fertilità pagana e naturale che traspare dall’estratto, a sonorità più vicine al black ascetico dei rumeni Negură Bunget. “Vaqueirada” è un canto tradizionale che nel suo districarsi ricorda l’orazione di un tronfio muezzin dall’araba altezza di un fidato minareto. “Orbayu De Llume” è un brano ricco di sorpresa e contaminazioni. Un dolciastro pianoforte stende uno strato di versatile musicalità che, sorretto dal growl portante di Lord Valius, ci proietta nel lato più oscuro vaneggiato dai Llvme e, come assopiti dal mesto ed ipnotico incedere, siamo ghermiti dalla massa sonora della traccia, figlia d’innumerevoli influenze. Insieme a “Llumeiru De Fueu” la traccia più completa e riuscita. “Llume D’augua” spezza le allucinazioni del disco e, tra scream selvaggi e melodiose cornamuse di tradizionale epica galiziana, chiude l’epopea dei debuttanti spagnoli.

I Llvme si presentano al vasto pubblico con un’opera pagana dall’intensa carica epica e dalle vaghe ripercussioni progressive. I salmantini, viaggiando su coordinate a metà strada tra il doom dei My Dying Bride ed il black mistico dei Negură Bunget, confezionano un disco di sicuro effetto dall’autonoma e luminosa effervescenza emozionale.




01. Llvme
02. Llumeiru De Fueu
03. L’Allumamientu Del Fueu I
04. L’Allumamientu Del Fueu II
05. L’Allumamientu Del Fueu III
06. Vaqueirada
07. Orbayu De Llume
08. Llume D’augua

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