Come Le Foglie
Aliante

2010, Vololibero
Rock

Recensione di Marco Somma - Pubblicata in data: 07/06/10

Davvero una strana faccenda, quella che vede protagonisti i Come Le Foglie. Quasi completamente dimenticati, scomparsi tra le pieghe del tempo e ricordati soltanto da qualche addetto ai lavori e da un sempreverde Renzo Arbore, che a malapena li cita in un vecchio articolo dedicato ai nomi più buffi delle band italiane degli anni 70... In trent’anni sono tante le cose che possono cambiare, tanti i chilometri percorsi da reunion che sembrano possibili solo quando ad organizzarle sono le label, per dare inizio all’ennesima manovra all’insegna del profitto. Non è però il caso dei Come Le Foglie, protagonisti di una recente reunion, dettata unicamente dalla passione e dall’ispirazione, a giudicare dal risultato.

A parlare per un musicista è sempre e soltanto la sua musica e, nonostante ci sarebbero un sacco di cose da dire sulla storia di questa formazione, rischieremmo di scadere nell’amarcord o, peggio ancora, nel malinconico, soffermandoci sul passato. Al contrario, vale davvero la pena di concentrarsi sul prodotto di una ritrovata alchimia. “Aliante” fissa su cd vecchie composizioni rispolverate e riportate a nuova vita insieme a tracce completamente nuove; il gusto e l’attitudine appaiono immutati. Per molti il rock italiano è sinonimo, nel migliore dei casi, di nomi quali Vasco, Litfiba o Timoria, o quelli più recenti de Le Vibrazioni e Negramaro. Ma le origini del sound dei Nostri vanno ripescate in tempi ben più lontani, tempi in cui la musica cantautorale più comune si mescolava ad influenze d’oltreoceano. Così i racconti di una Milano notturna che aveva appena iniziato a divenire la città da bere, assumevano l’incedere psichedelico e talvolta cadenzato di Emerson, Lake & Palmer, il romantico dolore dei racconti di guerra del generale di De Gregori si sposavano con il magico tessuto di voci di Crosby, Stills, Nash & Young. La musica di “Aliante” si risveglia dal torpore di quei tempi.

Il brano d’apertura funge da presentazione e sembra voler raccontare la storia di un sogno, di un’intesa ritrovata selle note di un rock un po’ sornione e un po’ ribelle; pare di sentire l’introduzione affidata all’orchestra all’inizio di un’opera teatrale. A colpire per prime sono la pulizia e la precisione di un cantato italiano che più italiano non potrebbe essere. Davvero roba d’altri tempi, che in un fiorire di artisti illetterati, è a suo modo rassicurante. “Mago Del Tempo”, traccia vagamente sinistra, racconta la storia fantastica di un uomo che prova a divenire immortale, a sollevarsi al di sopra della condizione di uomo comune, finendo forse con l’allontanarsi fin troppo dalla sua stessa umanità. “T.J.” è uno dei pochi brani cantati in inglese contenuti in “Aliante”, un pezzo davvero evocativo, forse un filo affettato nel suo incedere cosi vellutato ma comunque efficace. Ascoltando “Cara Milano”, francamente, emerge il limite di scelte liriche fortemente rivolte ai contenuti a discapito della metrica: la natura del cantastorie un po’ alla Vecchioni ha la meglio sulla melodia, ma si tratta soltanto di una delle molteplici facce del gruppo. “Realtà”, infatti, ci riporta subito su direzioni psichedeliche.

Le influenze di generi ed epoche si alternano e si  miscelano in continuazione, lasciando spazio a ben pochi pezzi per cosi dire “puri”. “Gloria E Il Pilota” è tra questi, brano di degregoriana memoria. Meraviglioso l’intreccio di voci di “Birds”: iscrivere il pezzo in un genere è una sfida poco interessante. Siamo solo a metà del viaggio e ci sarebbero ancora molte cose da dire. Si arriva qui ancora freschi, riposati e desiderosi di continuare in tutta tranquillità. Qualora doveste decidere di farlo, difficilmente rimarrete delusi. Particolare menzione per “Isola Di Hydra”, forse il pezzo più riuscito del disco e “Gli Ombrelli Di Volterra”, che aggiunge alla ricetta delle Foglie un pizzico di Beatles.

Come Le Foglie? Prendete una sera d’estate intorno al fuoco, le sensazioni seducenti e piacevolmente malinconiche di una canzone, una buona strumentazione ed aggiungetevi tutta la capacità ed il mestiere di musicisti di classe... Certi presunti musicisti rock dell’ultim’ora avrebbero parecchio da imparare da questi padri di famiglia!



01. Come Le Foglie
02. Mago Del Tempo
03. L’aliante
04. T.J.
05. Cara Milano
06. Realtà
07. Gloria E Il Pilota
08. Birds
09. Isola Di Hydra
10. Incoscienza
11. Amalfi
12. Via Ludovico Il Moro
13. L’emigrato
14. Felicità
15. Gli Ombrelli Di Volterra
16. Mia Principessa (Finale)

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