Nattsol
Stemning

2010, Prophecy Productions
Black Metal

Recensione di Federico Botti - Pubblicata in data: 10/06/10

"Stemning”, il debutto dei norvegesi Nàttsòl, mi sa di mezza delusione. Il gruppo deve i suoi natali al chitarrista Erlend Antonsen, il quale getta le basi di questo progetto nell’inverno del 2006 e lo sviluppa in tutta segretezza. Chissà, magari nella sua mente si stava plasmando quello che avrebbe potuto riportare i fan del black/viking metal epico e fortemente venato di folk ai tempi degli Ulver (chi ha detto Bergtatt?)… Purtroppo il risultato di quasi quattro anni di fatica non ha portato ai risultati sperati. E credetemi, dico questo con filo di tristezza, poiché anche io avevo ben sperato ascoltando i pezzi sul loro myspace, anche i miei occhi si erano illuminati appena premuto “play”, al sentire fieri cori accompagnati da uno scream gelido e da chitarre dai riff carichi di pathos e taglienti.

Purtroppo il mio entusiasmo nell’ascolto è venuto via via meno man mano che proseguivo il mio viaggio attraverso le sei tracce di "Stemning”. Il disco è fiaccato da due difetti di fondo, uno dei quali piuttosto grave, almeno per questo genere di musica: la mancanza di cuore. Premetto, non è un problema esteso a tutto l’album, ma solo a determinate parti di esso. Eppure a momenti la capacità del gruppo di trasportare l’ascoltatore in lande ghiacciate, fiordi, distese di foreste innevate, antiche storie e favole appartenenti alla mitologia norvegese, tutto questo pare venir di colpo meno, sostituito da quasi più un esercizio di stile. O una voglia di strafare, che è di fatto il secondo difetto di questo lavoro. Dove si richiederebbe l’essenziale per tratteggiare al meglio un mondo epico e glorioso, i nostri abbondano con cascate di riff, sovrapposizioni di voci alcune anche fuori luogo, che confondono e destabilizzano l’ascoltatore immerso nel suo percorso mentale. Pare che questi ragazzi abbiano voluto riversare a forza nel disco tutte le loro idee, finendo col creare sì un trionfale alone di grandeur, sciupato purtroppo da un’eccessiva pomposità e complessità. Il bello di certi lavori che hanno fatto la storia del black/viking e del folk metal sta nella loro semplicità di fondo, nel portare avanti un pezzo appoggiandosi su una melodia di base, strutturandola e destrutturandola di volta in volta a proprio piacimento. Troppa enfasi e troppa voglia di colpire l’ascoltatore forse, fatto sta che i Nàttsòl si rovinano con le loro stesse mani.

Non voglio essere catastrofico, "Stemning” non si merita una stroncatura. Ha le sue buone carte da giocare, le sue atmosfere sa ricrearle, ma non conquista, non lascia moltissimo una volta arrivati alla fine. E non è questione di essere un disco “solo” complesso: anche riascoltandolo più e più volte (come ho fatto io, non capacitandomi di queste mie impressioni prima iniziali, poi purtroppo confermatesi) il risultato non cambia. Rimane, quella sì, un po’ di delusione. Dalla loro i Nàttsòl hanno però il tempo: questo è il loro esordio, magari un po’ acerbo, ma diamo loro il tempo di migliorare e credo che non ci deluderanno: il mezzo punto in più è quindi da intendersi come un incoraggiamento nei loro confronti.



01.Ved Aas I Haustmoerket

02.Ved Baal I Kveldstime

03.Ved Skog I Natterstid

04.Ved Fjell I Vinterblaest

05.Ved Elv I Eismal Stund

06.Ved Hav I Avdagsleitet

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