Open Fire
Sipario Di Notte Vestito

2010, Lost Sound Records
Nu Metal

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 15/06/10

Nel serbatoio musicale degli Open Fire fa capolino una solida matrice melodic death metal affiancata da influenze esterne che attingono tanto al nu metal americano quanto all'alternative rock di casa nostra. Volete qualche nome? At The Gates, Slipknot e Il Teatro Degli Orrori potrebbero aiutarvi ad inquadrare la proposta dei Nostri, ma dobbiamo ammettere che, sin dal primo ascolto, l'opera del quintetto bolognese lascia intravedere ben altre prospettive, oltre ad un'ambizione senza pari. “Sipario Di Notte Vestito”, debutto sulla lunga distanza per questa interessante formazione emiliana, è in prima istanza un disco originale, lontano dalla mancanza di idee che imperversa nel panorama musicale attuale, un disco nel quale generi apparentemente distanti vengono mescolati con estrema bravura. In secondo luogo, si tratta di un concept album che mette in scena (è proprio il caso di dirlo) i recessi più oscuri della pische umana, attraverso immagini e metafore che richiamano il mondo del teatro, l'analogia tra il palcoscenico e la vita. Ecco un breve riassunto del concept: “Bob, pupazzo e attore protagonista, rappresenta un feticcio delle vicende umane, pronte a essere svelate al di là dei sipari, dove, come nelle grandi rappresentazioni, le cose umane vengono spogliate dall’esistenza intrinseca e lasciano il loro senso più puro”. Le liriche, completamente cantate in italiano (questi ragazzi hanno coraggio da vendere!), trasudano sensibilità e lirismo e contribuiscono a rendere il quadro generale ancor più interessante, supportate dalla presenza di musicisti esterni che con pianoforte, archi e spruzzate di elettronica impreziosiscono il già ricco tessuto sonoro dei Nostri. Ciliegina sulla torta, la presenza di Cristiano Santini (ex voce dei Disciplinatha) in veste di produttore ed un mastering di prim'ordine effettuato presso il Fonoprint Studio di Bologna.

Già “Cancelli Della Percezione” ci accoglie mostrandoci la doppia faccia degli Open Fire: da una parte riff assassini e growl lancinanti ci travolgono con la loro ferocia, dall'altra parentesi melodiche e vocals più pacate lasciano intravedere un lontano spiraglio di luce, rincorrendosi tra le gesta di una sezione ritmica che potrebbe appartenere agli ultimi Opeth. “Il Peso Del Cielo” è un ottimo esempio di nu metal contaminato da sonorità alternative; qui la voce di Davide Torre mostra impressionanti doti interpretative, ergendosi sopra un muro di chitarre tritaossa. “Sipario”, forse la traccia più rappresentativa dell'intero disco, è un angosciante trionfo di melodia che sfocia in un finale nervoso e malinconico senza mai abbandonarsi alla furia del growl. Le immagini evocate sono forti, la voce urla un dolore lancinante e sedimentato, le chitarre distorcono la percezione della realtà. Ottimo anche il crescendo di “Ingiurie All'intelletto” un brano votato alla velocità più sfrenata (chi ha detto Slipknot?) ed intervallato da campionamenti vocali stranianti. Bellissima “Audrey”, che riprende il discorso intrapreso da “Sipario” regalandoci liriche al limite del toccante; da brivido gli interventi del violoncello sulla spettrale “Il Cammino Della Polvere”...

Insomma, le sorprese in questo disco non mancano affatto; tutto frutto dell'indubbia maestria con la quale questo spettacolo è stato organizzato, della preparazione tecnica e dell'incomparabile estro degli Open Fire, che con questo disco s'impongono come una delle realtà metal italiane più interessanti del momento. L'acquisto, come avrete capito, è più che consigliato.



01. Overture: L'altra Faccia
02. Cancelli Della Percezione
03. Il Peso Del Cielo
04. Palpebre
05. Sipario
06. L'ultima Parola
07. Mantide
08. Ingiurie All'intelletto
09. Coma
10. Audrey
11. Il Cammino Della Polvere
12. Settimo Sigillo (Quadro I)
13. Settimo Sigillo (Quadro II)

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