Indica
A Way Away

2010, Nuclear Blast
Pop Rock

Le figliocce di Tuomas Holopainen alla conquista dell'Europa!
Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 16/06/10

Come dite? Sono tornati i Nightwish? Sì, l'opener di questo disco ricorda tanto una b-side di “Dark Passion Play”! Ma dai, queste sono soltanto le loro figliocce... O meglio, le figliocce di Tuomas Holopainen.

Ragazzi, facciamo un po' di chiarezza. Le Indica sono un quintetto finlandese rigorosamente al femminile divenuto famoso grazie alla pubblicazione di quattro dischi cantati nella madrelingua finnica e ad un tour europeo che ha visto le ragazze supportare i paladini del symphonic metal capitanati dal signor Holpainen. Quest'ultimo, affascinato dalle indubbie doti delle graziose beniamine del pop rock nazionale, decide nel 2007 di collaborare con la cantante/violinista Johanna “Jonsu” Salomaa per il singolo natalizio “Erämään Viimeinen” (versione finlandese di “Last Of The Wilds”) e successivamente di diventarne il produttore, promettendo di lanciarle sul mercato europeo con un full length in inglese; “A Way Away” è il risultato finale di questa intrigante collaborazione. In realtà, quello che oggi abbiamo tra le mani non è un album vero e proprio, ma una raccolta dei migliori brani delle Indica sapientemente rivisitati per l'occasione. Sul disco figurano nomi altisonanti, come quello del poeta e sceneggiatore Rory Winston, al quale dobbiamo l'ottima resa dei testi in inglese, o quello del produttore Pip Williams, che già aveva arrangiato i brani dei Nightwish ai tempi di “Dark Passion Play”. Alcune canzoni di “A Way Away” possono addirittura vantare la presenza di maestose partiture orchestrali ad opera dell'orchestra filarmonica di Londra.

La proposta di Jonsu e compagne potrebbe essere descritta come un pop rock dal forte appeal radiofonico caratterizzato da influenze folk e sinfoniche. Definizioni a parte, i capisaldi del disco sono senza alcuna ombra di dubbio le dolci ed ariose melodie ricreate dalla voce di Jonsu e dal pianoforte di Sirkku, che tingono di malinconia e candido languore scandinavo brani romantici e immediati quali “Lilja's Lament”, la titletrack ed il tormentone “In Passing”. La componente rock emerge in maniera più evidente grazie a riff di chitarra incisivi ma mai troppo invadenti, come nel caso della giocosa “Scissor, Paper, Rock”, che tanto ricorda i successi commerciali degli irlandesi The Corrs, o della più energica “Straight And Arrow”, dotata di un ritornello-filastrocca che lascerà sicuramente il segno. In più di un'occasione non sarà difficile scorgere lo zampino del frontman dei Nightwish, vuoi perché gli arrangiamenti orchestrali sembrano usciti direttamente dal pluripremiato “Dark Passion Play”, vuoi perché le sezioni ritmiche di “Islands Of Light” ed “As If” mostrano una vaga reminiscenza metal e sono in grado di ricondurci agli episodi più immediati della band di Anette Olzon.

L'operazione “taglia e cuci” imbastita dalle Indica e dal loro entourage può considerarsi riuscita: pur essendo a conti fatti una compilation, “A Way Away” ha tutte le carte in regola per sancire il successo delle Indica al di fuori dei patrii confini. Le melodie funzionano alla perfezione anche dopo svariati ascolti, le orchestrazioni sono solide e magniloquenti e la presenza costante di chitarra, basso e batteria allontana il pericoloso spettro del pop più scontato e melenso. A fare il resto ci penseranno il sorriso malizioso di queste belle bamboline... e le raccomandazioni di Mr. Nightwish, of course.



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