Abyss Of Pain
Professing Through Terror

2010, Crash And Burn Records
Death Metal

Recensione di Federico Botti - Pubblicata in data: 22/06/10

Gli Abyss Of Pain sono un quartetto di Pordenone, autori in questo 2010 del loro primo LP, "Professing Through Terror". Le undici tracce proposte da questi ragazzi sono state preparate con un mix piuttosto ben confezionato di death e thrash, entrambi di scuola americana: sentendoli i primi nomi che mi sono balzati in mente sono stati Six Feet Under, Lamb of God e Slayer.

Il disco scorre via piuttosto tranquillamente e senza scossoni degni di nota: i pezzi validi ci sono, ma sono ben lontani da spingere l'ascoltatore a riascoltare l'album più volte. Non che ci sia qualcosa di strano o sbagliato in quello che i Nostri fanno, sia chiaro. Il loro suono è corposo, massiccio, carico di groove e in fin dei conti di facile assimilazione. Scevro di particolari tecnicismi ma affidato più sulla rocciosità dei riff e sulla tellurica sezione ritmica, "Professing Through Terror" latita invece dal lato prettamente vocalico. Alessandro Molaro ha un growl profondissimo e gutturale, perfetto per i pezzi del gruppo, ma sin troppo monocorde. Inoltre ha una particolarità, per me alla lunga disturbante per la fruizione dell'ascolto: sembra stonare e seguire una propria strada, spesso divergente dal resto dei compagni. Sembra quasi che, in poche parole, anziché cantare reciti i vari versi della canzone, seguendo un proprio tempo e cadenza. Sarà forse colpa di un certo timbro monocorde adottato dal cantante, sarà forse un elemento che, tutto sommato, in questo genere musicale ci può stare, però non posso non sottolinearlo come principale punto a sfavore del lavoro. Un po' più di personalizzazione (questo vale anche per il resto del gruppo, forse troppo attaccato ai cliché del caso), qualche scream o qualche variazione espressiva nel growl, un po' più di accelerazioni, tutti questi elementi avrebbero sicuramente giovato al disco.

Non mi sento di segnalare particolari pezzi significativi del platter, tutti quanti come già detto si lasciano ascoltare più o meno bene (dipende dal vostro livello di sopportazione e adeguamento alla voce), ma non smuovono corde significative. Siamo di fronte a un debutto un po' acerbo dunque, che conserva in nuce degli elementi che, se ben sviluppati, possono in futuro dare risalto agli Abyss Of Pain, al momento ancora privi di un certo quid in grado di far fare loro il salto di qualità.



01. Forever In Hell
02. Son Of Darkness
03. Your Dying Body
04. Death Will Rise Again
05. Can't Hate You No More
06. No Mercy For You
07. My Suffer
08. Katun II
09. Dead Finally Alive
10. Empty Screams
11. Dirty Bitch

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool