Kingcrow
Phlegethon

2010, Scarlet Records
Prog Metal

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 13/07/10

In quest'estate torrida, un'introduzione ad un concept album, fatta di onde che si infrangono sulla battigia, non può che giovare al morale, evaporato a causa della calura opprimente. Quindi, rinchiusa in casa, provo ad immergermi nelle dolci acque di "Phlegethon", quinto album della band progressive metal italiana Kingcrow. Certo, a nessuno verrebbe mai in mente di gettarsi nel fiume infernale Flegetonte (il "picciol fiumicello" pieno di sangue citato da Dante nella "Divina Commedia"), ma siamo di fronte ad un viaggio che è tutto fuorché spiacevole. Dunque, si consiglia di lasciar da parte ogni indugio e di lasciar vagare la mente attraverso un percorso surreale, ricco di suggestioni e colori.


I Nostri tornano alla ribalta forti di un cambio di line-up, che vede l'arrivo del cantante Diego Marchesi e del bassista Francesco D'Errico. La voce di Diego risulta particolarmente azzeccata e convincente nel ruolo di narratore di questo viaggio. Come un novello Virgilio - tanto per rimanere in tema dantesco - riesce a traghettare con agilità l'ascoltatore fino alla fine, sfoggiando espressività e calore in ogni brano, cosa non molto facile vista l'imprevedibile varietà di ciascuno di essi. Onestamente, l'arrivo di Marchesi è senza dubbio un notevole salto in avanti per la band (senza nulla togliere ai precedenti cantanti), che è anche stata in grado di far maturare a dovere il proprio songwriting, acquisendo più sicurezza e coraggio, riuscendo ad avanzare nel pantano inflazionato da gruppi cloni dei Dream Theater, dei Queensryche, degli Yes e via dicendo. Nulla hanno da invidiare alle leggende del genere e agli shredder più blasonati i due chitarristi della band, Diego Cafolla e Ivan Nastasi, che compiono un lavoro veramente poliedrico, tra riff accattivanti, quasi adatti a singoli radiofonici, tra sequenze fulminanti per velocità e precisione, e tra arpeggi spagnoleggianti (ascoltando l'iniziale "The Slide" rivolgere un pensiero alla meravigliosa e barocca "Innuendo" dei Queen è veramente inevitabile).


Con "Islands" vi sembrerà di imbarcarvi su un veliero e di viaggiare nel mare illuminato dal sole e agitato dal vento, grazie alla presenza di piacevoli chitarre acustiche nel brano, che ancora una volta sembrano privilegiare sonorità e ritmiche dai sapori folk tipiche della zona mediterranea. L'incredibile varietà di "Phlegethon" ci propone anche delle interessanti mescolanze tra progressive più datato e tra quello più moderno. Vengono prese in prestito suggestioni tipiche dei Porcupine Tree e vengono dilatate e rielaborate nella cullante e dolce "Lullaby For An Innocent", con un'aggiunta di toccanti voci che si sovrappongono l'una con l'altra, quasi si stesse entrando in una dimensione onirica, molto vaga e remota. "Evasion" e "Numb" strizzano decisamente l'occhio alla modernità, riportando alla luce dimensioni cupe, melodie più tormentate e meno eteree, voci effettate e graffianti. In tutto questo grande calderone di influenze, viene tessuto un grande arazzo vario e mai noioso, tanto che non può mancare il momento più catchy e ruffiano, ovvero "Washing Out Memories", dall'inizio piuttosto somigliante a "Questa È La Mia Vita" di Luciano Ligabue.


Cercare di descrivere in modo dettagliato la complessità e la varietà di quest'album darebbe vita ad una recensione traccia per traccia un po' leziosa e pedante: mi sono limitata a descrivere le mie impressioni e suggestioni. Ma siamo tutti diversi e sono certa che altri ascoltatori troveranno altre sensazioni ed influenze, dando vita ad un viaggio tutto personale grazie a questo concept album di dodici tracce. La materia prima, ottima peraltro, non manca di certo. Mai farsi influenzare dai titoli: ciò che aveva l'aria di essere un viaggio infernale, si è rivelato un bellissimo percorso, ricco ed esaltante, a tratti anche molto rilassante. I Kingcrow non hanno assolutamente niente da invidiare alla concorrenza estera: assolutamente promossi come una delle realtà italiane più convincenti in questo panorama.

 





01. The Slide
02. Timeshift Box
03. Islands
04. The Great Silence
05. Lullaby For An Innocent
06. Evasion
07. Numb (Incipit, Climax e Coda)
08. Washing Out Memories
09. A New Life
10. Lovocaine
11. Fading Out Pt. III
12. Phlegethon

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