Psycroptic
Symbols of Failure

2006, Neurotic Records
Death Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 29/03/09

Dopo quel gioiellino di The Scepter Of The Ancients era lecito aspettarsi dagli Psycroptic un altro lavoro di assoluto livello, che confermasse le enormi potenzialità espresse dalla formazione proveniente dalla Tasmania. Ebbene, con Symbols of Failure, i nostri non deludono le aspettative, dando alla luce un disco competitivo in ogni aspetto, riuscendo nuovamente a stupirci per l'enorme bagaglio tecnico sfoggiato per tutta la durata del lavoro, per la complessità delle fittissime trame erette e per la capacità di riuscire a ritagliarsi un piccolo spazio nello sterminato panorama estremo grazie a un sound personale e perfettamente distinguibile sin dalle prime note.

Gli Psycroptic ricominciano da dove li avevamo lasciati ben tre anni fa, con la consueta carica di brutal death ipertecnico scagliato con la massima velocità e disinvoltura, presentandoci un lavoro ancora più complesso del precedente, in cui l'impatto tout-court viene leggermente messo da parte, prediligendo un andamento dei brani ancor più ragionato, cervellotico, in cui le chitarre del fenomenale (mai aggettivo più indicato a mio avviso) Joe Haley esplorano qualsiasi terreno concepibile destrutturando il lineare svolgimento di ogni singolo passaggio. Sembra incredibile ma non troverete neanche una fraseggio in cui i nostri potrebbero distrarsi dai propri strumenti, nessun momento in cui la voglia di appendere la chitarra al chiodo abbandoni i vostri pensieri. Non solo Haley ma tutta la band non rinuncia a dar sfoggio di capacità fuori dal comune, iniziando dal tentacolare David Haley a ricamare pattern incredibilmente fantasiosi per arrivare al nuovo arrivato Jason Peppiatt, promosso a pieni voti nel difficile compito di sostituire Matthew 'Chalky' Chalk dietro al microfono, autore di una prova forse non convincente come il suo predecessore ma comunque di tutto rispetto.

Un disco che va ascoltato con moltissima attenzione, andando ad analizzare pazientemente ogni variazione a cui ci sottopongono gli Psycroptic e non arrendendosi ai primissimi ascolti (come ho fatto io tempo fa). L'impressione principale può essere quella di trovarsi di fronte a un disco senza un preciso centro gravitazionale, dinnanzi a canzoni non perfettamente coese in cui la strabiliante e strabordande fantasia del combo rischia di appiattire tutta la proposta, con la sensazione iniziale di non passare mai al brano successivo, ma assistendo a una stucchevole e lunga prova di esecuzione tecnica in cui il contenuto venga misteriosamente celato. Con Symbols of Failure posso dirvi che non si potrebbe commettere un errore più grave... La forza del disco sta proprio nella scoperta, da acquisire per gradi, di una complessa regia dietro ogni pezzo, in cui tutto è posizionato al posto giusto e che non potrebbe essere sistemato altrimenti, un songwriting volutamente camaleontico e imprevedibile capace di passare in rassegna nel giro di pochi secondi terribili sfuriate brutal, riff stoppati, sincopi, passaggi di matrice techno-death, il tutto mantenendo anche un discreto tocco melodico particolarmente indicato a spezzare un po' la complessità generale.

Risulta comunque molto difficile andare a descrivere un lavoro come Symbols of Failure, così denso di contenuti e di fantasia da domandarsi quanto ancora possano migliorare questi musicisti, dove possano trovare la giusta ispirazione per comporre ancora una disco così fresco e personale. Le stesse domande si potevano porre anche dopo The Scepter Of The Ancients, quindi credo proprio che il cammino dei nostri sia appena cominciato. Canzoni micidiali e cariche di groove come l'opener Alpha Breed, la strutturatissma (o destrutturatissima... a seconda dei punti di vista) Merchants of Deceit, le geniali Minions: The Fallen e Our Evolutionary Architecture o la perla finale Cleansing a Misguided Path valgono più di tutte le parole che si potrebbero spendere per inquadrarle ed esporle ai lettori.

Un grandissimo acquisto da parte della Neurotic Records, che dovrebbe permettere agli Psycroptic di ricevere l'attenzione che meritano, ormai richiesti come spalla da gente del calibro di Nile e Cannibal Corpse... e scusate se è poco. Symbols of Failure, un connubio felicissimo di tecnica e brutalità, testi molto interessanti (incentrati su una visione pessimistica del futuro), artwork e produzione eccellenti. Insomma, bisogna dire altro? Compratelo.



1. Alpha Breed

2. Missionaries of a Future to Come

3. Merchants of Deceit

4. Minions: The Fallen

5. Repairing the Dimensional Cluster

6. Epoch of the Gods

7. Our Evolutionary Architecture

8. An Experiment in Transience

9. Cleansing a Misguided Path

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