Accept
Blood Of The Nations

2010, Nuclear Blast
Heavy Metal

Dopo tanti anni riecco gli Accept: fuoco e fiamme con il loro nuovo esplosivo album
Recensione di Daniele Carlucci - Pubblicata in data: 23/08/10

Sono passati ben quattordici anni da “Predator”, l'ultimo album degli Accept prima dello scioglimento dovuto alla perdita progressiva di sintonia all'interno del gruppo. Nel 2005 ricordiamo tutti la parentesi della storica reunion che portò la formazione di “Balls To The Wall” in giro per l'Europa con enorme successo e grande entusiasmo da parte dei fan. Come detto, si è però trattato solo di un avvenimento isolato e i membri della band hanno ripreso poi le loro strade finchè Wolf Hoffmann e Peter Baltes hanno deciso che per gli Accept era tempo di tornare nell'élite dell'heavy metal, l'habitat naturale della compagine teutonica. Ma al momento di rimettere insieme tutti i pezzi, il cantante Udo Dirkschneider ha preferito rinunciare ed al suo posto è stato chiamato Mark Tornillo. La nuova line-up, completata da Herman Frank e Stefan Schwarzmann, ha così dato alla luce “Blood Of The Nations”, il quale segna il ritorno ad alti livelli del gruppo tedesco nella scena metal.

Gli Accept avevano intenzione di creare un disco nel loro stile classico, ripercorrendo le orme dei vari “Breaker”, “Balls To The Wall”, “Restless & Wild”, “Metal Heart” e dopo aver ascoltato la fresca opera della band non si può fare altro che costatare l'effettiva riuscita di tale proposito. I brani proposti sono ottimi e fanno la spola tra un heavy metal veloce e trascinante ed un hard rock più cadenzato ed incisivo. “Blood Of The Nations” è pieno di riff azzeccati e intriganti, melodie e linee vocali coinvolgenti e orecchiabili, ritornelli maestosi fatti apposta per essere cantati a ripetizione e assoli vigorosi e graffianti. Solitamente il disco definito “della reunion” serve alla band come assestamento, ma non è questo il caso: il ritorno degli Accept è di quelli col botto, come se al posto di rientrare in scena in punta di piedi, avessero prepotentemente scardinato una porta prendendosi  di forza la luce dei riflettori. Canzoni come “Beat The Bastards”, “Teutonic Terror”, “New World Comin'” e la title-track sono i cavalli che trainano il carro, risultando immediate, potenti e incredibilmente efficaci. “Locked And Loaded”, “Rollin' Thunder” e “No Shelter” travolgono completamente con la loro aggressività, ma c'è anche modo di ascoltare “Kill The Pain”, un lento malinconico che nel suo stile di composizione ricorda un po' la bellissima “Amamos La Vida” (Objection Overrulled, 1993).

“Blood Of The Nations” è stato registrato al Backstage studio di Derbyshire, in Inghilterra, sotto la direzione dell'ottimo Andy Sneap e non presenta alcuna crepa o difetto strutturale. La produzione è impeccabile e voglio sottolineare la grande prova del nuovo cantante Mark Tornillo, che non ha fatto per nulla rimpiangere lo storico Udo. Senza sbavature anche le performance degli altri musicisti e su tutti spiccano i nomi di Wolf Hoffmann e Peter Baltes, da oltre trent'anni la vera anima degli Accept.



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