Spawn Of Possession
Noctambulant

2006, Neurotic Records
Death Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 29/03/09

Ero molto curioso di ascoltare il seguito del sorprendente Cabinet, album che ha permesso agli svedesi Spawn Of Possession di farsi conoscere come una delle giovani formazioni più interessanti del panorama death, sapendo unire tecnica strabiliante e grande impatto, il tutto in modo naturale e fluido. L'attesa per questo Noctambulant si è fatta ancora più asfissiante dopo aver visto i nostri esibirsi di spalla agli Hate Eternal nel maggio scorso, dove proposero un piccolo assaggio della seconda fatica in studio.

Con Noctambulant gli Spawn Of Possession sembrano aver fatto le cose in grande, sfornando un disco con tutti i sacri crismi per poter bissare e superare il predecessore; il tasso tecnico è incredibilmente aumentato, con un miglioramento generale della struttura dei brani, ora molto più complessi e ricchi di sfaccettature, con la coppia di chitarre affidate a Jonas Bryssling e Jonas Karlsson, che non ne vogliono sapere di affrontare passaggi lineari, sempre funamboliche ed imprevedibili, correndo parallelamente in soluzioni intricatissime per poi abbandonarsi in divagazioni singole, assoli, controtempi e quant'altro. Ma è tutta la sessione ritmica a svolgere un lavoro di tutto rispetto, con il batterista Dennis Röndum e Niklas Dewerud al basso (entrambi ex Visceral Bleeding) a sorreggere le strutture e permettere ai chitarristi di fare il bello e il cattivo tempo, con un Röndum spettacolare non solo nell'accompagnare il resto della band ma aggiungendo anche piccoli accorgimenti che rendono i brani ancor più articolati e dinamici. Buona anche la prova del nuovo componente Jonas Renvaktar dietro al microfono, che sostituisce lo stesso Röndum, che si era comunque ben distinto anche come cantante nel gia citato Cabinet.

Per Noctambulant vediamo inoltre la partecipazione di grandi nomi quali Erik Rutan, che ha curato la produzione del disco (manco a dirlo in modo praticamente ineccepibile) e Pat O'Brien, che ha benedetto questi giovani musicisti con un assolo dei suoi (non uno dei migliori, ma sempre un marchio di fabbrica inconfondibile) in Render My Prey. Dunque un disco che pare essere un piccolo gioiellino tutto da scoprire se non fosse per la difficoltà con cui Noctambulant si pone all'orecchio dell'ascoltatore. Gli Spawn Of Possession hanno a mio avviso puntato troppo sulla tecnica e sulla "non linearità" dei brani piuttosto che curare maggiormente il feeling delle composizioni, rischiando di produrre un disco perfetto ma senza quella carica necessaria propria di un album brutal death; sì perchè ai primi ascolti Noctambulant non decolla, rimane imbrigliato nelle sua volontà di essere difficile, frammentato, per certi versi freddo, quasi un'esibizione strumentale con pochi attimi realmente travolgenti. Non a caso ho detto quasi, poiché nonostante tutto dopo svariati ascolti si riesce a comprendere l'anima che pervade il disco, che si rivela solo dopo un'analisi minuziosa che non permette distrazioni, per non rischiare di perdersi nelle trame imprevedibili dei nostri. Probabilmente agli Spawn Of Possession manca ancora un po' di esperienza per raggiungere l'obiettivo sperato, peraltro gia raggiunto ampiamente in alcune tracce di Noctambulant, come ad esempio l'ottava Dead & Grotesque e la conclusiva Scorched, segno tangibile che questi ragazzi sanno giostrarsi alla grande con i mezzi elevatissimi a disposizione.

Sia chiaro, ci troviamo di fronte a un lavoro ben oltre la media della stragrande maggioranza delle uscite in ambito estremo, che potrebbe fare la gioia di molti e rappresentare un "fallimento" (fossero tutti così i fallimenti...) per altri. Pezzi come Lash by Lash o Solemn They Await sono piccoli ricettacoli di come si dovrebbe suonare in modo ultratecnico, coinvolgente, e intelligente, inserendo una quantità industriale di variazioni che altri gruppi avrebbero sfruttato per tutta la durata del disco. Invece gli Spawn Of Possession sono stati investiti da una fantasia fin troppo accesa, che ha rischiato di prendere il sopravvento sulla riuscita di canzoni come Render My Prey, bella ma discontinua, Eve of Contempt o la cadenzata Sour Flow, che ricorda vagamente certi stilemi "morbidangeliani" nei riff gommosi e lenti, tutte songs godibili ma che un pizzico di irrazionalità in più avrebbe reso ancor più micidiali.

In conclusione non posso che giudicare favorevolmente Noctambulant, probabilmente un disco di transizione, ottimamente suonato e prodotto da una band in piena maturazione che abbisogna ancora di esperienza per poter piazzare definitivamente il colpo di grazia. Un album comunque da prendere in seria considerazione, da ascoltare quasi a braccia conserte piuttosto che dimenandosi a più non posso, attenendosi ai dettami predicati dagli Spawn Of Possession in sede live, mostruosamente perfetti ma immobili e concentrati unicamente sugli strumenti. Il futuro è nelle loro mani.



1. Inception

2. Lash by Lash

3. Solemn They Await

4. Render My Prey

5. Eve of Contempt

6. Sour Flow

7. By a Thousand Deaths Fulfilled

8. Dead & Grotesque

9. In My Own Greed

10. Scorched

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