Issa
Sign Of Angels

2010, Frontiers Records
Melodic Rock

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 23/09/10

Di tanto in tanto il mondo della musica offre delle possibilità consistenti a persone dotate di autentico talento, persone che, grazie alle loro qualità riconosciute, si vedono all’improvviso, e sin dal debutto discografico, circondate da soggetti dotati di altrettante capacità e pronti a garantire, con la loro esperienza, la classica partenza col botto. E’ un po’ quello che succede ad Issa, ventiseienne norvegese che, per questo “Sign Of Angels”, non solo si è ritrovata in formazione gente come Uli Kursch alla batteria, ma anche menti come quelle di Joacim Cans (Hammerfall), Thomas Vikström (Candlemass), Daniel Flores (The Murder Of My Sweet) e Soren Kronkvist (Crash the System) alla composizione dei vari pezzi.

La musica proposta dalla Nostra è un rock ottantiano grintoso e melodico, che tuttavia non disdegna affatto aperture di stampo pop, come dimostra il singolo radiofonico “I’m Alive” o la linearità di “As I Live And Breathe”, senza mai tradire troppo l’energia della chitarra elettrica. Ciò che fa la fortuna di quest’opera è la sua varietà di fondo: si passa con disinvoltura dal melodic rock sinfonico di chiaro marchio Crash The System (il capolavoro intenso ed incalzante “What Can I Do?”, “How Will I Know?”), a ballate in crescendo gospel di rara intensità (“Unbelievable”) piuttosto che episodi strappalacrime (“Give Me A Sign”), tutto circondato da una voce altrettanto versatile, cristallina e potente come quella di Issa, una donna in grado di interpretare con assoluta convinzione anche i pezzi più scricchiolanti della scaletta, brani che, ahimè, costituiscono il principale difetto di un lavoro confezionato in maniera decisamente impeccabile. In efftti, come è lecito che accada quando più mani e più menti lavorano una “materia grezza” come una cantante dotata ma alle prime armi, anche per Issa ci sono, lungo il disco, esperimenti poco riusciti (la conclusione sciapa di “Fallen Angel”, l’unico passo falso di Mr. Kronkvist titolato “Flying High” e la gradevolezza leggera e di maniera di “River Of Love”), occasionali quadri di ritmo che, tuttavia, non arrivano ad offuscare la brillantezza dei pezzi meglio riusciti e melodiosamente travolgenti.

Se il buongiorno si vede dal mattino, allora per Issa si profila un futuro luminoso: questa ragazza, con la musica che le è stata affidata, è praticamente in grado di convincere allo stesso modo sia chi a queste sonorità non è abituato, sia il nostalgico costantemente in cerca del brivido della melodia di oltre vent'anni fa. E se si vorrà incrementare ulteriormente l’investimento su questa ragazza, ripulendo gli sporadici cali di ritmo e chiamando alla corte compositori di livello come su quest’opera prima, Issa sarà in grado di portare ulteriori e crescenti soddisfazioni, poiché la voce c’è ed in copiose quantità, abbinata anche ad un’immagine sufficientemente gradevole che non guasta mai.

La stella Issa potrebbe brillare ancora più luminosa in futuro, anche se, già oggi, la luce che emette è sufficiente a farsi notare nel firmamento musicale, anche senza potenti ed avveniristici telescopi.



01. Angels Crying
02. I'm Alive
03. Give Me A Sign
04. River Of Love
05. What Can I Do
06. Closer
07. Unbelievable
08. How Will I Know
09. As I Live And Breathe
10. Flying High
11. It's Not Me
12. Fallen Angel

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