Your Demise
The Kids We Used To Be

2010, Visible Noise Records
Hardcore

Recensione di Federico Botti - Pubblicata in data: 19/09/10

Your Demise: una band che, me lo sento, avrà un gran bel futuro di fronte a sé. Questo gruppo inglese esordisce l’anno scorso con “Ignorance Never Dies”, un concentrato di rabbia hardcore, ritmiche “(spesso thrash) metal-oriented” ed un forte piglio punk, riscuotendo un discreto successo in patria e fuori (i Nostri hanno alle spalle tour con Biohazard, Bury Your Dead, Misery Signals e The Devil Wears Prada). Neanche un anno dopo il quintetto ci consegna “The Kids We Used To Be”, disco che si allinea (anzi, se vogliamo dirla tutta, si piazza mezzo scalino sotto) al predecessore.

Per capire come suonano i Your Demise è sufficiente ascoltare la seconda traccia, “Miles Away” (tra l’altro uno dei pezzi migliori del lotto). Una voce graffiante, quasi un latrato continuo, che solo in pochissime occasioni si concede al clean, un incedere potente e martellante, che spesso e volentieri alterna sfuriate hardcore a rallentamenti più ragionati, per culminare in ritornelli “anthemici” e dorecchiabili. Merito indubbio delle linee melodiche intessute dalle chitarre, che in più di una circostanza stupiscono per quanto sanno farsi piacevolmente catchy (nonostante si parli di un gruppo sempre in bilico tra una componente metalcore e una hardcore). Una formazione quindi tutto sommato abbastanza accessibile, mai troppo soffocante o annichilente, che senza dubbio ha un occhio di riguardo per la melodia, senza però necessariamente sfociare nello zuccheroso, anzi, regalando momenti grintosi e trascinanti.

“The Kids We Used To Be” è composto da undici pezzi, la maggior parte dei quali molto ben fatti e suonati egregiamente, con alcuni momenti di discreto spessore, che scommetto non tarderanno a impossessarsi di voi. Sebbene si differenzino tra loro in maniera abbastanza netta, questi non raggiungono sempre gli stessi livelli qualitativi: al contrario, il disco parte sparato, si mantiene su livelli piuttosto alti, ma cala abbastanza sul finale, con gli ultimi pezzi che, confrontati con gli altri, passano tutto sommato abbastanza in sordina. Nonostante ciò i patiti di sonorità punk, hardcore e metalcore troveranno sicuramente interessanti canzoni come la già citata “Miles Away”, “Life Of Luxury”, la titletrack (il momento che ho gradito maggiormente di tutto il lavoro, ancor più efficace di “Miles Away” nell’identificare la scuola di pensiero della band) e “Like A Broken Record”, quattro brani che però non riescono a trasformare l'album in un'opera indimenticabile.

Lo ripeto, i Nostri ci sanno fare, e la scena alternativa inglese può puntare tranquillamente su di loro per il futuro. Per il momento però questi ragazzi hanno bisogno di affinare meglio il loro stile, in modo da renderlo sufficientemente distinguibile dalla massa. La mia non deve suonare come una bocciatura; tutt’altro: i brani che non ho citato sono, ad esclusione di tre o quattro episodi, tutto sommato godibili e sufficientemente variegati per tenere desta l’attenzione dell’ascoltatore. Se apporteranno qualche aggiustatina qua e là, i Your Demise ci consegneranno di sicuro un gran bel terzo disco. Nell’attesa godiamoci quanto di buono ha da offrire questo “The Kids we Used To Be”.




01. MMX
02. Miles Away
03. Scared Of The light
04. Life Of Luxury
05. Teenage Lust
06. The Kids We Used To Be...
07. G.T.F.O.O.L.R
08. Like A Broken Record
09. Shine On
10. Give Up, Get Dropped, Lose Out
11. xo

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