Triste Colore Rosa
Scomparire In 11 Semplici Mosse

2010, Autoproduzione
Pop Rock

Il piccolo miracolo autoprodotto dei bergamaschi travolge nella dolce via di mezzo tra adolescenza pop ed adulto alternative rock.
Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 11/10/10

Spesso, quando mi capita di avere a che fare con giovani promesse del pop rock italiano, mi trovo di fronte alla classica teen band che sfrutta l’ultimo trend del momento senza un minimo di personalità o intelligenza. Spesso, quando ho a che fare con dischi del genere, non posso fare a meno di chiedermi: “Possibile che nessuno riesca a proporre qualcosa di intelligente, senza perdere in freschezza? Fare qualcosa che risulti accattivante, ma non elitario. Popolare, ma non popolano”. Poi un giorno, in mezzo ad un marasma colossale di promozionali, ti capita tra le mani un’opera di quelle che, con la spocchia tipica del giornalista musicale, classifichi subito come minore, una piccola autoproduzione tutta italiana che, tuttavia, arriva a stuzzicare la tua curiosità grazie ad una confezione unica nel suo genere (un digipack fatto come un portafoto in cui è possibile interscambiare delle cartoline, ognuna raffigurante un membro della band, ed, eventualmente, arrivare a scomparire – incuriositi,vero? Credetemi: una cosa del genere non l’avete mai vista).

Divertito da questa meravigliosa confezione, inserisco il dischetto nello stereo, e subito mi assale una “Io E Di Fronte Me” con la sua meravigliosa energia pop rock concentrata in due minuti scarsi; travolto dalla classica partenza col botto, non ti immagini che lungo il disco ci siano ad attenderti canzoni dalla chiara impronta cantautorale come “Che Tempo Domani?” e “Mio Padre E’ Un Albero”, innesti post rock e chitarre shoegaze-iane che partono in “Madame Karenina” e mutano in siderali cosmicità nella lunga e meravigliosa coda di “Gioa Di Cera”, naturale prosecuzione di quella “Effimera” che, sostenuta da un pianoforte dolcissimo che distilla pura malinconia, arriva a smuovere l’animo di chi ascolta con grande intensità. E ancora: impossibile non rimanere coinvolti di fronte alle frizzanti chitarre di “Mara Cannibale” che “mangia cuori a colazione”, piuttosto che al basso tipicamente alternative che sostiene il ritmo vivace di “Ogni Maledettissima Volta” (con dei meravigliosi innesti elettronica minimale da parte di Ottavia Marini).

Quando si arriva al termine di un viaggio sonoro breve (36 minuti) ma decisamente intenso, su una canzone in un crescendo di contrappunto di chitarra elettrica quale “Maracas”, ancora intontito da tanta magnificenza mi rendo conto di avere assistito ad un’opera che segna perfettamente quel periodo dolceamaro della vita in cui l’adolescenza (il pop) volge all’età adulta (l’alternative rock), con un mignolo della mano ancora tenacemente attaccato alla fanciullezza. Un periodo caratterizzato da bagliori di un Triste Colore Rosa, e allora mi rendo conto che l’intento di “Scomparire In 11 Semplici Mosse” è perfettamente riuscito, e che quello che stringo tra le mani è un piccolo miracolo discografico. Un miracolo nell’avere una formazione già compatta sin dal debutto, in cui nessuno viene lasciato sullo sfondo della composizione ma tutti, dalla voce di Francesco Bresciani alla chitarra di Giuseppe Falco, trovano degno posto nel salotto musicale della band; un miracolo nel sentire una musica tanto leggera quanto intelligente, un borderline sfumato su cui questi ragazzi paiono cavalcare con decisa convinzione e maestria; un miracolo nell’arrivare a scrivere che se non ci fossero quel paio di pezzi deboli che ti fanno capire che questo è in effetti un debutto autoprodotto (parlo di “Come Le Balene” e “Fa Così Freddo Che Neanche Me Ne Accorgo”), probabilmente avreste un nuovo top album su SpazioRock.

Sapete qual è il vero difetto di questo disco? Che, in quanto autoproduzione, è piuttosto difficile da reperire: o lo acquistate tramite la band, o andate ad assistere ad un loro concerto (fidatevi, sono già interessanti anche in sede live), oppure lo dovete scaricare da iTunes. Tuttavia, per come posso vedere io le cose dal basso del mio punto di vista, è solo una mera questione di tempo, e presto torneremo a sentire parlare nuovamente di questi ragazzi, e a trovarli più capillarmente nei negozi di dischi.

I miei complimenti vivissimi, ragazzi: continuando a produrre musica di questo livello è difficile che il vostro futuro sia triste... Piuttosto, sarà facile che sia rosa.



01. Io E Di Fronte Me
02. Che Tempo Domani?
03. Madame Karenina
04. Mio Padre E’ Un Albero
05. Mara Cannibale
06. Come Le Balene
07. Effimera
08. Gioia Di Cera
09. Ogni Maledettissima Volta
10. Fa Così Freddo Che Neanche Me Ne Accorgo
11. Maracas

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