Triptykon
Shatter [EP]

2010, Prowling Death/Century Media
Doom

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 20/10/10

Mentre “Eparistera Daimones” gira ancora vorticosamente nei nostri lettori, il buon Tom G. Warrior ci riserva ancora un piccolo regalo. A pochi mesi dalla pubblicazione del disco di debutto, nonché capolavoro, dei Triptykon, nuova incarnazione musicale del genio svizzero, ci ritroviamo tra le mani il seguente EP, “Shatter”.

A ben  vedere, non è che in questi ventisette minuti di musica ci sia molto di inedito... Infatti il brano che dà il titolo all'EP era già “in giro” insieme al full-length, disponibile solo per l'edizione giapponese, ma ampiamente “reperibile” da tutti i fan più smaliziati. Ad accompagnare “Shatter” abbiamo poi altri due inediti: “I Am the Twilight”, vero brano alla Triptykon per pesantezza e lunghezza, e “Crucifixus”, nient'altro che un pezzo rumoristico/industrial oriented. Se aggiungiamo all'offerta due vecchi brani live, peraltro molto famosi, possiamo dedurre che l'intento di questo EP è puramente commerciale, come il 99% dei prodotti di questo tipo, nel tentativo di sfruttare l'onda lunga di “Eparistera Daimones”. Dal momento che Fisher non credo navighi nell'oro, proprio per la particolarità della sua musica, che assicura più lodi che guadagni, non ci vedo niente di male nel “racimolare” ancora qualcosa. Soprattutto se anche questa volta i nostri ci regalano due ulteriori perle da custodire nella propria collezione.

Dall'ascolto di “Shatter” emerge nuovamente il concetto che Tom G. Warrior è il signore supremo della musica nera, uno dei pochi capaci di plasmare a suo piacimento ogni sfumatura del metallo per renderlo incredibilmente oscuro, asfissiante, monolitico. Dicevamo, altri due brani inediti e altre due gemme. L'opener “Shatter” segue la linea delle canzoni “pacate” e riflessive dei nostri, voci sussurrate, ottimi inserti vocali femminili, riff ridotti all'osso, tanta atmosfera e classe da vendere. Una durata fin troppo concisa rispetto allo standard dei Triptykon, non pregiudica la portata del brano, tra le cose più profonde ascoltate ultimamente, accompagnata da un video spettacolare (la cui visione è fortemente consigliata a tutti), certamente molto lontano dai toni caricaturali tipici dei video estremi a cui siamo abituati, altro esempio della massima cura che Warrior profonde in ogni lavoro. Con “I Am the Twilight” si ritorna alla pesantezza tipica di “Eparistera Daimones”, riprendendo in tutto e per tutto la cadenza, le ritmiche, le strutture, tanto da farci pensare che questo brano deve essere stato certamente partorito insieme al full-length, ma poi accantonato in favore di altri. Senza troppi giri di parole, un brano schiacciasassi e catacombale. Di “Crucifixus” abbiamo già parlato, forse l'unico neo dell'EP, un brano che sembra sempre sul punto di esplodere ma che non sfocia in nulla. Per quanto riguarda i due estratti live, registrati al Roadburn Festival 2010, non c'è molto da dire... Band che funziona alla perfezione e suoni molto buoni, impreziositi da un ospite d'eccezione, Nocturno Culto (Darkthrone), sulla conclusiva “Dethroned Emperor”.

Sarà pure un piccolo espediente commerciale, ma la qualità dei primi due brani della tracklist è tale che non possiamo che augurarcene altri. Un compendio al mastodontico “Eparistera Daimones”, album assolutamente obbligatorio, un prodotto piacevole che non può mancare nella collezione dei sostenitori del musicista svizzero.



Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool