Methods Of Mayhem
A Public Disservice Announcement

2010, Roadrunner Records
Alternative Rock

Recensione di Marco Somma - Pubblicata in data: 02/11/10

Dieci anni spesi tra reality show, band di facciata, rientri ed altrettante uscite dai Mötley Crüe (band che lo rese famoso), divorzi, denunce per molestie e chi più ne ha, più ne metta. Alla fine eccolo di nuovo qui, Tommy Lee, pronto a regalarci un disco che pare la perfetta controparte sonora di anni tanto illuminati!

A Public Disservice Announcement” apre le danze con “Drunk Uncle Pete”, colonna sonora del peggior seguito in caduta della serie “American Pie” (non l’hanno ancora girato, è vero, ma dopo un ascolto non c’è dubbio che qualche regista potrebbe farci un pensierino). Sbragata e stupidamente divertita, l'opener si mantiene su toni da pop rock under 14. “Time Bomb” richiede uno sforzo micidiale anche solo per essere notata. Troppo priva di personalità, tenta un approccio un filo più ruvido ma pare carta vetrata lisa dall’uso. In effetti, nell’ultimo anno, questi giri di chitarra e queste linee vocali devono essere apparsi in almeno un centinaio di dischi provenienti dalla costa occidentale degli States. Arriviamo infine all’immancabile, struggente ballata in stile… beh, fate un po’ voi! Qui cercare di identificare uno stile è inutile come provare a far passare il menù di un fast-food per nouvelle cuisine.

Forse proprio in questo sta il problema principale del full length. Con simili presupposti, ci si sarebbe aspettato un lavoro caotico ma quantomeno originale. Fatto sta che Tommy e soci si erano distinti non molto tempo fa per un colpo di genio di tutto rispetto, almeno dal punto di vista commerciale; buttare giù le basi dei pezzi, metterle on-line e lasciare che chiunque potesse proporre interventi, dal mixaggio alle voci. Raccolto abbastanza materiale i ragazzi del gruppo avrebbero effettuato delle selezioni, integrato quanto scelto... et voilà! Se poi ci aggiungiamo le collaborazioni eccellenti, che questa volta vantano nomi del calibro di Chad “Nickelback” Kroeger, Chino “Deftones” Moreno e Deryck “Sum 41” Whibley… I motivi per avere almeno un minimo di aspettative c’erano tutti, ma eccoci qui. Un disco che sa di già sentito dalla prima all’ultima nota, banale persino nella disposizione. Le tracce si susseguono senza mai abbandonare una terra di nessuno i cui confini sono segnati da sonorità funk, pop e da un vago sentore rock. Talvolta ci si accosta ad un confine piuttosto che ad un altro, ma di assumere una personalità propria non se ne parla.

Se quello di dieci anni fa, primo e (fino a pochi giorni fa) unico disco dei Methods Of Mayhem, era un lavoro del tutto gratuito, incapace di lasciare il segno, quello di oggi, ahimè, sembra fare tutto il possibile per estremizzare ed esasperare quanto era già stato fatto in passato. Non ci siamo.



01. Drunk Uncle Pete
02. Time Bomb
03. Louder
04. Fight Song
05. Blame
06. Two Ways
07. Talk Me Off The Ledge
08. Only One
09. All I Wanna Do
10. Back To Before
11. Party Instructions

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