The Charlatans
Who We Touch

2010, Cooking Vinyl
Rock

Recensione di - Pubblicata in data: 19/11/10

Parlare dei Charlatans è come discutere di una piccola istituzione inglese. Attivi dal 1989 hanno vissuto la loro carriera, ormai ventennale, come in un giro di ottovolante, successi e scalate come incredibili cadute, drammi, dipendenze come piccoli trionfi. Fondati appunto alla fine degli anni ottanta dal bassista Martin Blunt, la vera figura chiave diventò il cantante Tim Burgess, enigmatico e difficile leader vivo per miracolo e schiavo del suo ego enorme. Il grande successo datato 1990, "Some Friendly", ancora rimbomba nelle top ten inglesi come fosse ieri, ma poi inesorabilmente finirono all'ombra di Stone Roses, Oasis, Blur e allegra brigata. Affermiamo senza troppi preconcetti - nonostante tutte le metastasi maligne della loro odissea, compresa anche la tragica morte in un incidente automobilistico di Rob Collins nel 1996 - che poche band sono riuscite a rimanere così fieramente ligie alla loro longeva classe cristallina, certo sangue blu.

"Who We Touch" non li riporta ai livelli dei bei tempi, quei tempi non esistono più e con essi anche tanti gruppi dell'epopea Brit Pop, ma ci vengono preservati, ibernati, degli autentici cavalli di razza, baronetti incontrastati della melodia. Il songwriting rimane di livello, l'iniziale "Love Is Ending", che musicalmente ha un appeal molto vicino agli irlandesi Ash, è un power pop frizzante e accattivante. La freschezza del disco è il maggior pregio di questo "Who We Touch", con intermezzi solari come "My Foolish Pride" o con la bella ballata "Your Pure Soul". Peccato solo per la mancata compattezza del lavoro che evidenzia evidenti cadute di livello nelle convenzionali e manieristiche "Intimacy" e "Oh!", ma questo non turba gli equilibri di un buon disco, vario e tutt'altro che noioso. Undicesima fatica, se non sbaglio, che non sfigura assolutamente nel loro curriculum e se Tim Burgess forse un po' mette tenerezza, considerando il tempo che passa e la sua continua aurea neoromantica alla soglia del 2011, non si può volergli male anche quando canta, come se ci si ritrovasse ancora nei pacchiani anni ottanta, "Trust In Desire". Avanza il nuovo, ma non va così male neanche il vecchio.
 
Rimpiangete "The Only One I Knows"? Ascoltatevi l'incedere da "felice lunedì" di "Smash The System" o le tessiture delicate e rarefatte di "You Can Swim" con i suoi cori rassicuranti e ve la toglierete dalla testa immediatamente. Allegato a "Who We Touch", nell'edizione deluxe, un secondo disco di versioni alternative e out-take, niente di davvero indispensabile ma ciliegina sulla torta per tutti gli attempati (?!?) fan dei Charlatans.



Disc 1

01. Love Is Ending
02. My Foolish Pride
03. Your Pure Soul
04. Smash The System
05. Intimacy
06. Sincerity
07. Trust In Desire
08. When I Wonder
09. Oh!
10. You Can Swim - On The Threshold - Sing The Body Eclectic

Disc 2

01. Love Is Ending (Early Version)
02. Intimacy (Early Version)
03. Smash The System (Early Version)Your Pure Soul
04. These Things (Studio Out-take)
05. Your Pure Soul (Early Version)
06. Sincerity (Early Instrumental)
07. Trust In Desire (Alternate Take)
08. My Foolish Pride (Early Version)
09. Lips That Would Kiss (Early Version)
10. Who We Touch Don't Mind (Studio Out-take)
11. Don't Know Where or When (Studio Out-take)
12. Intimacy (Alternate Mix)
13. Throbbing Genesis (Studio Out-take)

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