Gernotshagen
Wintermythen

2008, Trollzorn Records
Black Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 29/03/09

Pubblicato nel 2002, ma ristampato nel luglio scorso dalla Trollzorn Records, Wintermythen è il debutto dei tedeschi Gernotshagen, “saliti” agli onori della cronaca in tempi recenti per l'uscita del secondo full-length, Märe aus wäldernen Hallen (2007).

I nostri si definiscono Pagan Black Metal, dando senso all'immagine che vogliono trasmettere e soprattutto alla musica di questo debutto, molto debitrice delle band più famose del settore, con manciate abbondanti di folk a movimentare il tutto. Niente di nuovo sotto il sole dunque, anche se il sestetto della Turingia dimostra buone potenzialità, ma ancora troppa poca esperienza per plasmare un sound personale e ben riconoscibile (cosa che anche nel secondo album non è riuscita appieno), passando da un cliché all'altro con disinvoltura, come ormai la classica introduzione di brano con melodie incalzanti da sagra della salsiccia, urlo animale a spezzare il ritmo, e canzone che prende finalmente il via.

Comunque Wintermythen non è un disco da buttare completamente, perché al di là delle scopiazzature, i Gernotshagen hanno almeno il merito di non annoiare, dandoci in pasto brani tutto sommato gradevoli, dove fanno la voce grossa le tastiere, unitamente a un mood epico/nordico, sottolineato anche dalla guest femminile dietro al microfono. Quello che manca è la personalità, e la sufficiente esperienza nel sapersi districare in una materia in cui è molto facile cadere nel banale.

Senza troppi giri di parole, si può definire Wintermythen, come il classico disco che si perde all'interno dello sterminato mercato odierno.



01. Gernotshagen

02. Die letzten Krieger

03. Die Nacht des Raben

04. Ergebender Nacht

05. Kriegshorn

06. Malum Infinitum

07. Winter

08. Herigest

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool