Deathspell Omega
Si Monumentum Requires, Circumspice

2004, Norma Evangelium Diaboli
Black Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 20/11/10

Si Monumentum Requires, Circumspice” rappresenta il classico fulmine a ciel sereno capace di squarciare la monotonia di un'intera scena musicale, ponendo le basi per la canonizzazione di una nuova forma di black metal letteralmente esplosa grazie all'opera pionieristica dei Deathspell Omega. In un'epoca in cui le vecchie glorie venivano meno per scioglimenti, ritiri, passaggi a miglior vita, cambi di rotta o trasformandosi in parodie di se stessi, i francesi Deathspell Omega ridiedero vigore e interesse al movimento black metal, con un'opera che è già inserita di diritto nel gotha dei dischi immortali del genere.

Incredibile l'evoluzione compiuta dai nostri dopo i primi due dischi, “Infernal Battles” e “Inquisitors of Satan”, buoni esempi di black canonico senza particolari pretese, riversata nel terzo album “Si Monumentum Requires, Circumspice”. Un cambio di rotta deciso e quanto mai opportuno, che è coinciso sostanzialmente in un nuovo approccio alla materia, abbandonando gli stilemi classici del black metal, quel satanismo quasi “adolescenziale” e certamente frutto di una rabbia primigena senza basi sufficientemente solide, portando il messaggio da divulgare al centro di ogni cosa. Un approccio prettamente filosofico dunque, un primo motore tanto potente da avere il sopravvento e influenza su tutto, dalla musica, all'artwork, persino negli atteggiamenti dei musicisti  coinvolti e nella gestione della band. La musica diventa un veicolo così profondo che solo in un ascolto dedicato e personale possono essere colte tutte le sfumature, precludendo così ai Deathspell Omega qualsiasi manifestazione pubblica, dalle esibizioni dal vivo, sino a semplici interviste, foto, biografie, negando le line-up accreditate, mantenendo dunque un distacco totale (impensabile al giorno d'oggi) col proprio pubblico.

Ovviamente sempre di black metal stiamo parlando, anche se in una forma decisamente lontana dai canoni stilistici del nord Europa. “Si Monumentum Requires, Circumspice” è pervaso da un senso di malvagità assoluta, un incedere asfissiante, opprimente, in cui l'estrema violenza è ben lontana dall'essere fine a se stessa, come spesso accade in ambito estremo, appare piuttosto una diretta conseguenza dell'atmosfera che si respira sin dalle prime note. Una mastodontica opera che non ammette digressioni sul tema, in cui cui tutto è votato a creare il maggior senso di alienazione possibile, catapultando gli ascoltatori in un mondo malato di impenetrabile oscurità. Il tutto senza ricorrere a soluzioni particolari, concessioni melodiche o altre diavolerie tecniche, qui si viaggia sul filo della sensibilità unica di chi ha partorito questo capolavoro del male: chitarre, basso e batteria, idee grandiose, personalità ai massimi livelli. Tutto qui. Fatta eccezione per qualche inserto coristico (diventati poi un must per quasi tutto ciò che è venuto dopo) a donare ancor più sacralità all'album, è sorprendente come i Deathspell Omega siano riusciti a caratterizzare il loro black metal, a donargli quest'aurea impareggiabile di cattiveria e spiritualità, abbandonando per giunta il classico suono sporco del genere per abbracciare una produzione praticamente pulita ma ugualmente abrasiva, in cui ogni strumento ha pari dignità e profondità.

Quasi ottanta minuti di musica costati anni di preparazione, prima concettuale e successivamente strettamente musicale, un'unica lunghissima preghiera che rappresenta la prima parte di un concept distribuito in tre album. Dalle rarissime parole apparse in rete dello strepitoso vocalist Mikko Aspa, uno dei pochi elementi di cui si ha la sicurezza della presenza a capo del progetto, i nostri dovrebbero affrontare il delicato rapporto tra uomo, Dio e Satana (a dir la verità, il discorso è estremamente più complesso), dando l'assoluta precedenza alla base filosofica e lirica del concept, tanto da anticipare, all'epoca della pubblicazione, che il black metal poteva non essere l'unico modo per esprimere e approfondire il discorso, anticipando un'evoluzione, che effettivamente c'è stata, col secondo atto “Fas - Ite, Maledicti, in Ignem Aeternum” e col recentissimo ultimo capitolo “Paracletus”.

Un disco e una band unica, un lavoro che richiede molto tempo e dedizione, che potrebbe scoraggiare gli ascoltatori alle prime armi, vista la lunghezza e la pesantezza dell'opera. Il nostro consiglio è quello di non cercare di ascoltare i Deathspell Omega come qualsiasi altra formazione, album del genere non si ascoltano, si vivono, penetrano a poco a poco nella nostra sensibilità fin quando è troppo tardi per poterne uscire. Non un semplice disco da ascoltare, ma un manifesto da custodire. Vi assicuriamo che non è un'esagerazione.



01.First Prayer

02.Sola Fide I

03.Sola Fide II

04.Second Prayer

05.Blessed are the Dead Whiche Dye in the Lorde

06.Hétoïmasia

07.Third Prayer

08.Si Monumentum Requires, Circumspice

09.Odium Nostrum

10.Jubilate Deo (O Be Joyful in the Lord)

11.Carnal Malefactor

12.Drink the Devil's Blood

13.Malign Paradigm

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